La provenienza da Alagna dei colonizzatori walser della val d’Egua, è documenta nella pergamena del 1421 con la quale, Antonio detto Scarognino, di Varallo, concede a titolo di locazione perpetua gli alpi della val Sermenza, inaugurando così una serie di contratti relativi alla val d’Egua. La presenza degli Scarognino nelle terre comprese nel perimetro delle alpi vescovili novaresi, situate nella bassa val d’Egua, il territorio dell’alpe Campaldi o Castello, risale al 1414 quando “Milano Scarognino investe Pietro Antonietti di Dorca e Zanino suo fratello ed altri consorti di Dorca, dell’alpe e sito della Dorca, denominato il luogo della Dorca “. L’antico insediamento, oggi non più abitato tutto l’anno, è posto all’imbocco della valle anticamente occupata dall’alpe Castello, e presenta tutte le caratteristiche di un insediamento walser.
Più tardi, negli atti del 1423 tra gli enfiteuti degli alpi vescovili che conclusero un compromesso con i sindaci e i procuratori della comunità della valle Sermenza, si trova un Iacopo de Ragozio fu Milano Petarelli de Ragozio di Val d’Egua. Ma anche in una divisione del 1425 a Giovanni Manetta venne assegnato per intero l’alpe Coste (nella valle di Rimasco).
Il più antico “Sindacatus Comuni set hominum Carcoffi vallis Eygue” risale al 22 gennaio 1531, attesta che sulla piazza di Rimasco dove abitualmente si trattavano i negozi della comunità, 15 uomini di Carcoforo nominavano due sindaci e procuratori nelle persone di Pietro fu Antonio Bertolini e Pietro fu Giuseppe Perachino. Infine fu nel 1618 che avvenne la separazione della parrocchia di Rimasco da quella di Carcoforo, dovuta alla difficoltà di raggiungere la sede parrocchiale durante i mesi invernali.
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