La partenza della Valtellina Wine Trail 2014 è stata una gradita sorpresa… parte per primo il sindaco di Tirano con una simpatica maglia bianca con il tricolore, il suo nome e il comune che rappresenta. Egli darà il cambio al sindaco del paese confinante con Tirano sul percorso, e così via fino ad arrivare a Sondrio.
20 secondi dopo, il via anche per noi e dopo un paio di km di lancio si gira intorno alla Madonna di Tirano, chiesa bellissima come anticipo dei molti posti che visiteremo. Già, perché con il senno di poi, questa è la caratteristica di questo trail: “una visita guidata” di corsa in mezzo a borghi, cantine, vigne e castelli della Valtellina.
La prima salita dopo la chiesa, in mezzo ai vigneti, ci fa capire che affronteremo un territorio dove l’opera minuziosa e paziente dell’uomo ha forgiato i declivi che sovrastano il fondovalle. Muretti a secco, piccoli gradini di pietra e tanti e precisi filari in linea di buon nebbiolo.
Io che mi sono innamorato di questo vino a Ghemme, sulle colline novaresi, proprio dopo una gara di ciclismo che aveva il suo arrivo in una delle cantine più importanti del paese, ho “respirato” il profumo delle foglie che stanno cadendo dalle viti, che hanno donato ai chicchi le caratteristiche che verranno tramutate in vino; ho sentito il profumo di quei grappoli rimasti appesi che stanno macerando ricordando così il profumo del mosto che nelle cantine sta fermentando.
Ho letto molte volte di questa viticoltura "eroica", ma toccare con “piede” questi terreni permette di capire quanto sia dura la vendemmia qui, dove i mezzi meccanici non arrivano; mentre salivo gli innumerevoli gradini, tra un terrazzamento e l’altro lungo il percorso, continuavo a pensare alle persone che con un cesto portano l’uva vendemmiata al trattore, che poi la condurrà nelle cantine, carica di profumi.
Che spettacolo è stato entrare nelle cantine correndo, vedere le botti che riposano tranquille con il loro carico di nettare violaceo che al termine dell’affinamento ci regalerà un’esplosione di sentori. Abbiamo attraversato piccole cantine scavate nella roccia sotto piccole baite. Esternamente non penseresti mai possano preservare un segreto così piacevole. Piccoli gradini umidi che ci portano in anfratti bui e freschi, con botti di legno che riposano, fino ad arrivare a grandi cantine dove i processi di vinificazione sono aiutati dalla tecnologia. Senza dimenticare le grandi “ville”, sedi di cantine antiche e nobili.
Un’altra cosa che mi ha colpito di questa trail è che in tutti i paesi e borghi in cui siamo passati non si è trattato di un passaggio veloce, periferico, come capita in alcune gare – dove ti fanno toccare nei punti dove non si dà fastidio – anzi, qui ci hanno fatto girare intorno e dentro ai castelli, ai monumenti, alle chiese e ai palazzi antichi, come a rimirare queste bellezze, accompagnati dal tifo dei cittadini.
Quasi mi sono dimenticato che stavo partecipando ad una corsa, ma a rifrescarmi la memoria ci hanno pensato la fatica e il percorso impegnativo, i lunghi su e giù fino ad arrivare a Sondrio, dove finalmente, in Piazza Garibaldi, il saluto e l’incitamento anche dei passanti occasionali e di tutti gli sportivi presenti, mi hanno aiutato a cavalcare gli ultimi metri e a tagliare il traguardo di una gara davvero speciale.