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Per le festività di fine aprile, oltre a magnifici itinerari scialpinistici in alta quota per sciatori ben allenati e ad arrampicate sulle falesie a bassa quota, la Valle d’Aosta offre interessanti percorsi d’arte. Come i viaggiatori inglesi dell’Ottocento, si possono rivivere le suggestioni evocate da vestigia romane e da torri e fortezze medioevali, sullo sfondo delle montagne innevate. Un tour da vivere anche con le bizze della primavera pazzerella.

Il primo monumento di epoca romana, che si incontra in Regione. è l’ardito ponte di Pont-Saint-Martin. Supera le impetuose acque del Lys, innalzandosi sopra di esse per circa 20 metri, con un unico arco di 31 metri di luce. La leggenda narra che Martino, vescovo di Tours, nel viaggio verso Roma, dovendo attraversare le acque del Lys ed essendo stata travolta da una piena la passerella sul torrente, propose al diavolo di costruire un nuovo ponte in una sola notte, in cambio dell’anima del primo essere vivente che vi fosse transitato. Il mattino successivo, Martino beffò il diavolo facendo attraversare il ponte da un cane. La leggenda, che accompagna altri ponti in pietra delle valli alpine, testimonia come tale audace costruzione, sopravvissuta alle piene del torrente, non potesse, nella credenza popolare, che essere opera del demonio.

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Poco oltre, a Donnas, si incontrano i resti della via Consolare delle Gallie, costruita per collegare Roma alla Valle del Rodano. Il tratto, recentemente restaurato, è intagliato nella viva roccia per evitare le acque della Dora.

A Bard l’imponente costruzione del Forte sbarra la strada. Costruito tra il 1830 e il 1838 sui resti di una fortezza medioevale, è stato interamente ristrutturato e trasformato in un museo (Museo delle Alpi) con esposizioni permanenti e mostre temporanee.

A Verrès sorge il castello costruito da Ibleto di Challant fra il 1360 e il 1390, uno dei più imponenti della Valle d’Aosta. (Apertura 9-18 Tel. 0125/929067). Il castello è famoso per la lotta sostenuta da Caterina di Challant, contro  il Duca di Savoia che non voleva riconoscerle l’eredità lasciatale dal padre, in quanto donna. La vicenda viene tuttora ricordata dagli abitanti di Verrès durante il carnevale.

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Dall’altra parte della Dora si trova il castello di Issogne (XV secolo), anch’esso costruito dagli Challant.  Nel cortile la celebre fontana ottagonale in cui l’acqua sgorga da un albero di melograno in ferro battuto, simboleggia la continuità della famiglia (Apertura 9-18.30 Tel. 0125/929373).

Fra i ventidue manieri e fortezze disseminati sull’intera regione i più conosciuti sono però quello di Fénis, poco prima di Aosta, con i preziosi affreschi di Domenico Jaquerio, maestro del gotico piemontese  (aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18.30 Tel. 0165/764263) e quello di Saint-Pierre, sede permanente del Museo Regionale di Scienze Naturali (aperto tutti i giorni 10.00-12.00 / 14.00-18.00).

Ad Aosta, il nuovo servizio “Aosta Bike Tour” gratuito, permette di visitare la “Roma delle Alpi” in bicicletta, accompagnati da un dispositivo palmare in grado di riconoscere e “raccontare” i 30 principali punti d'interesse. Il percorso completo parte dall’Arco di Augusto e dura circa 2 ore. Dopo aver raggiunto la Torre dei Balivi e attraversato il “quartiere ecclesiastico”, il tour prosegue con le altre Torri (Tour neuve, del Lebbroso, di Bramafan, Tour Pailleron, Plouves, de Fromage) e centri d’interesse e chiude con il Teatro Romano costruito nel I sec. d.C. Le biciclette possono essere ritirate, tra le 8.30 e le 18.30, allo sportello informativo situato accanto all'Arco d'Augusto (Tel. 0165.235343).
Lungo la via pedonale nel centro di Aosta, attraversata la Porta Praetoria, accesso principale alla città romana, si prosegue nel centro storico fino al Museo Archeologico di Piazza Roncas, ricco di reperti romani, che ospita fino al 3 maggio la mostra “Memorie del Grand Tour”, con fotografie degli archivi Alinari e collezioni d’arte della Regione. Accanto si trova uno dei gioielli più suggestivi della città: il Criptoportico forense, uno spazio seminterrato che delimitava un'area sacra.

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Oltre Aosta, a Aymavilles, all’imbocco della Valle di Cogne, si trova il Ponte romano  dell’acquedotto di Pondel, un’opera grandiosa in muratura e blocchi di pietra da taglio, alta 56 m circa dal livello del corso d'acqua, e lunga più di 50 m. Un'iscrizione collocata sul fronte nord consente la sua datazione all'anno 3 a. C.  La struttura comprendeva un passaggio coperto, mentre un canale superiore scoperto permetteva lo scorrimento d’acqua.

Suggestioni per il pranzo!

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