Le Alpi valdostane sono quelle che offrono itinerari escursionistici tra i più elevati di Europa. Le alte vie e i tour attorno ai “4000” della regione sono un’esperienza affascinante in sé, ma possono anche diventare vere e proprie “palestre” per chi è intenzionato a cimentarsi successivamente con esperienze a quote ancor più elevate, in paesi extraeuropei.
Sul trekking in alta quota sembra puntare adesso la Regione. "Sicuramente si tratta di un settore interessante che sarebbe opportuno sviluppare – spiega il presidente dell'Unione valdostana Guide di alta montagna, Guido Azzalea – anche se già attualmente le guide alpine valdostane, ma più ancora quelle escursionistiche, sono solite accompagnare turisti ed appassionati in trekking di più giorni sia nelle destinazioni di media sia di alta montagna".
Secondo il presidente delle guide alpine valdostane "il progetto potrebbe essere sfruttato anche per comitive di ragazzi o studenti nell'ottica di un avvicinamento alla montagna e all'attività alpinistica dei giovani".
In valle d’Aosta esiste una fitta rete di sentieri d’alta quota. Le 'Alte vie' 1 e 2, da Gressoney-Saint-Jean a Courmayeur e dal Monte Bianco a Champorcher in 25 tappe per 250 chilometri complessivi e i trekking di 7-10 giorni attorno a Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa e ai Combins, permettono di valicare passi a quote elevate, anche oltre i 3000 metri e di pernottare spesso intorno ai 2500 metri, favorendo sia l’allenamento di resistenza, sia quello che si potrebbe definire “allenamento” all’ipossia da alta quota.
È noto infatti che una serie di pernottamenti a quote superiori ai 2500 metri nel mese che precede un soggiorno a quote alte o estreme, riduce il rischio di ammalarsi di mal di montagna. Anche a 2500 – 3000 metri si ha infatti una buona stimolazione alla secrezione di eritropoietina e si producono più globuli rossi, con un effetto che perdura per circa 60 giorni. Se ci si reca a quote elevate con un po’ più di globuli rossi, si avrà una miglior ossigenazione dei tessuti, con minor incidenza di sintomi di mal di montagna.
Prima di partire, bisogna però controllare di essere in buona salute e per gli uomini sopra i 45 anni e le donne dopo la menopausa, sarebbe indicato anche eseguire un test da sforzo, soprattutto se ci sono dei fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, dislipidemia, soprappeso, ecc.).
L'esperienza di un tour di una o più settimane tra alcune delle vette più alte d'Europa, come il Monte Bianco, il Monte Rosa e il Cervino, è inoltre un’avventura emozionante, che permette di scoprire bellezze naturali ancora intatte, valli selvagge, fauna e flora e la storia delle montagne e delle popolazioni alpine a due passi da casa.