“Oggi davvero mi sono sentita un camoscio” ha detto Mirella Bergamo (GS Valsugana) a Campitello, all’arrivo della terza tappa della Val di Fassa Running. E come dare torto alla vincitrice di giornata, che è stata la reginetta indiscussa di una tappa che arrancava in Val Duron con spettacolari scenari. E camoscio veloce è stato anche Massimo Galliano (GS Roata Chiusani) che ha messo il turbo in salita staccando gli avversari più pericolosi di 2’.
La gara di oggi, mercoledì 26 giugno 2013, recupero di quella inizialmente prevista lunedì, annullata per neve, era annunciata come una delle più toste di questa edizione della Val di Fassa Running, il Giro podistico della Val di Fassa che porta oltre 400 runners a scorrazzare sui sentieri e nei luoghi più ameni della vallata dolomitica trentina.
Partenza in pieno centro a Campitello, prima per i “camminatori” alle 9, poi alle 9.30 il via della gara vera e propria. Erano 10,7 i km da affrontare, di cui quasi metà in salita, inizialmente su sterrato, poi su strada forestale e infine i runners si infilavano nel bosco fitto lungo un sentiero da autentici camosci. Un tratto molto tecnico e severo, con radici affioranti e sottobosco scivoloso, poi la discesa tecnica, un ultimo tratto molto selettivo e infine uno sterrato veloce e gli ultimi 2 chilometri, sempre in discesa, su asfalto che portavano i runners ancora a Campitello, dopo il transito nella stretta stradina della frazione di Pian, un agglomerato di case tipiche ladine.
Una veloce corsa in salita nel bosco che ha permesso a Galliano di prendere letteralmente il volo e così, dopo la burrascosa discesa verso Rifugio Micheluzzi, il suo vantaggio era salito ad oltre 1’20” su Salvatore Concas che nel finale aveva superato Massimo Leonardi a sua volta insidiato, al Rifugio Micheluzzi, da Alberico Di Cecco.
La veloce discesa su sterrato e poi su asfalto verso Campitello cambiava ancora la storia della gara. Galliano accelerava ancora e andava a guadagnarsi gli applausi sotto l’arco d’arrivo, stoppando il cronometro con un incredibile 46’48”, ma in discesa Di Cecco era un missile e andava a raggiungere uno ad uno i suoi rivali. Sul traguardo Di Cecco era ottimo secondo a 1’33” dal leader della corsa, mettendosi dietro Concas, in ritardo da Galliano di 1’55”, il che assottiglia le possibilità del ligure di insidiare la leadership del cuneese. Appena giù dal podio di giornata per 10” Massimo Leonardi, che ora nella generale, terzo, sente il fiato sul collo di Di Cecco, quarto a 1’22”. Quelli che nella parte iniziale si erano messi in luce con i primi in salita non hanno perso il proprio smalto, e così alle spalle di Leonardi a Campitello si sono presentati nell’ordine, a completare i primi dieci, Minici, Sardella, Chihaoui, Ghidini, Basoli e Braganti.
La gara femminile ha sorpreso. Lo spunto velocissimo della Bergamo sembrava una “boutade”, e tutti si attendevano l’attacco della Rudasso. Ma Mirella Bergamo, galvanizzata dal pettorale di “leader”, ha messo del pepe nella sua azione ed ha iniziato, in salita, a staccare gradatamente la Rudasso. Al Rifugio Micheluzzi la trentina aveva oltre 30” sulla ligure e in discesa la situazione non è cambiata, anzi, Mirella Bergamo ha premuto ancora sull’acceleratore ed ha chiuso con 56’34”, vale a dire 20.a assoluta, non male nella tappa che era annunciata micidiale. La Rudasso così somma altri 53” di distacco, che non sono un’enormità, soprattutto in vista del tappone finale, ma ora la Bergamo comanda la generale con 2h50’55” contro 2h52’03” della Rudasso. Un gap difficile, ma non impossibile, da colmare. La Nanu invece, nonostante il suo numero 1 è costretta ad un ruolo di comprimaria. Non è al top della forma, ha il nervo sciatico che la mette in crisi soprattutto in discesa. Dietro oggi si sono piazzate nell’ordine Scarselli, Fortin, Rrika e Brusamento, una scaletta che fotocopia la generale, anche se la Nanu sulla Scarselli ora vanta oltre 5’.