Unita ad Aosta da una comoda telecabina, Pila, unica fra i comprensori valdostani, si fa portatrice del connubio formato da sci e cultura, sport e tradizione, per un dopo-sci davvero unico nel suo genere: al termine di una giornata trascorsa sui 70 km di piste della splendida conca, servite da modernissimi impianti, in pochi minuti si può scendere in città per una serata “diversa†nella cornice di uno dei più pittoreschi centri storici del nord Italia. Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 2006, infatti, in occasione della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta vi sarà il classico appuntamento con la “Veillà â€, la festa che ogni anno accompagna la millenaria manifestazione.
Non sono molte le tradizioni regionali che possono vantare origine tanto remote. La Fiera di Sant’Orso è la più gloriosa rassegna di artigianato di tutto l’arco alpino, che quest’anno spegne 1006 candeline. Come accade da più di dieci secoli a questa parte, le vie del centro storico di Aosta si riempiranno di slitte, sedie, scale, culle, taglieri per il pane, mestoli, boites decorate, galletti, cornailles (le mucche stilizzate dalle lunghe corna), marchi per il burro e naturalmente le grolle e le coppe dell’amicizia.
La pacifica invasione di artigiani e intagliatori del legno proporrà gli oggetti pazientemente fabbricati negli atéliers o nelle stalle durante i mesi invernali. Le vie della città saranno illuminate e affollate di gente fino all’alba. E’ il clima di grande festa che richiama dalle località più sperdute i valdôtains con i loro pittoreschi dialetti francoprovenzali o walser e migliaia di turisti provenienti da tutta Europa.
(a cura del CT L’Espace de Pila)
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