Immaginate un altopiano, l’ampia ara di un tempio a cielo aperto circondato da montagne come le gradinate di un anfiteatro, una località alpina con molta neve d’inverno, fiori e pascoli verdeggianti d’estate, di automobili neanche l’ombra. Se non ci riuscite con la fantasia potete aiutarvi con una gita dalle parti di Domodossola, poco oltre quella Crodo nota per l’acqua buona e il Crodino. Roba da non credere, specie se si pensa che quel po’ po’ di paradiso non richiede di passare attraverso la cruna di un ago per essere raggiunto ma solo attraverso una valle stretta facilmente percorribile. E persino i dannati dell’inferno milanese possono guadagnarsi la loro dose di redenzione con un viaggio di un paio d’ore sulla comoda e poco trafficata autostrada per Gravellona Toce .
Stiamo parlando dell’Alpe Devero (mt.1650 s.l.m.), amena ma non mondana località da sempre meta di certo escursionismo intelligente che fa dell’ascensione al monte una metafora dell’ascesi, cioè dell’elevazione spirituale e dell’arricchimento interiore. “Mens sana in corpore sano†tanto per farla breve. Con tutti i vantaggi, e non è poco, del posto senz’auto ma raggiungibile in auto (il parcheggio è a un tiro di schioppo dall’Alpe). Basta una rapida panoramica sulle molteplici attività che si possono praticare per rendersi conto dell’incanto: durante i mesi invernali passeggiate con racchette e sci alpinismo nella neve fresca fra estesi boschi di larici, sci di fondo, sci da discesa su piste di qualità (da quasi 2300 metri, punto più alto degli impianti, a 1650 metri, base degli impianti), snowboard fuori pista che, assicurano gli specialisti, è fra i più belli dell’arco alpino occidentale; durante i mesi estivi alpinismo, free climbing, trekking fra lande fiorite delle più svariate specie botaniche alpine con tappa obbligata agli alpeggi ben forniti di formaggi tipici; durante tutto l’anno naturalmente, se proprio di faticare non volete saperne, ozio a volontà per tutti.
Come in un concerto che si rispetti non mancano le stonature. Premesso che l’attuale amministrazione sta lavorando egregiamente continuiamo a non capire perché alla fine delle due gallerie di accesso all’Alpe Devero non siano stati appianati i terribili dossi che, immancabilmente, rischiano di danneggiare le auto degli avventori. Ci è stato detto che esiste un cartello. E in effetti il cartello c’è, ma lo nota solo chi già lo sa. Come se ti mettessero un cartello per avvisarti che ci sono le mine. Non sarebbe meglio toglierle? Non tutti i turisti provenienti dalle città di pianura hanno la Land Rover.. Infine informiamo che, a partire da maggio 2003, cominceranno i lavori per la costruzione di un parcheggio coperto in quota, un vero e proprio autosilo dall’impatto ambientale bassissimo (ci hanno garantito) e di enorme utilità . Solo alcuni interrogativi ci assillano: da quale punto in poi la strada verrà chiusa? E chi dovrà portare materiali e bagagli presso l’alpeggio? Potrà affidarsi solo ai bus navetta? E poi: il parcheggio coperto sarà libero o a pagamento? Ma soprattutto: quanti anni ci vorranno per costruirlo?
Parliamone in Piazza delle Alpi