Sembrava quasi di essere in un rifugio valdostano, mercoledì 14 marzo, a Milano, entrando nella libreria “White star adventure” dove era in corso la presentazione della nuova edizione di “Una montagna di rifugi”. Graditi assaggi di vino, formaggi e inimitabile “motzetta” per entrare nell’atmosfera alpina, almeno quella del sapore.
"Il progetto – ha spiegato l'assessore regionale al Turismo della Valle d’Aosta, Ennio Pastoret – rientra nel quadro di una serie di iniziative finalizzate a riqualificare e promuovere l'offerta dei rifugi per una vacanza diversa e adatta a tutti, non solo a chi pratica alpinismo o trekking in alta montagna".
L’obiettivo principale del progetto Interreg, condiviso da cento rifugi distribuiti in Valle d’Aosta, Savoia e Alta Savoia, è proprio quello di allargare la clientela, alle famiglie per esempio, per far sì che sempre più persone scoprano i rifugi come “luoghi aperti”, da vivere anche solo per una giornata. Questo primo contatto con l’alpe, facilitato dalla ricca offerta enogastronomica, può essere un mezzo per avvicinare i visitatori ad altri aspetti e valori della montagna. Di riflesso si vengono a creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo legate alla montagna, rafforzando un segmento significativo dell’offerta turistica valdostana.
L’iniziativa lo scorso anno ha fatto registrare i primi risultati positivi: l'afflusso turistico nell'estate 2006 è cresciuto del 4,26% per quanto riguarda gli arrivi e del 4,93% per quanto concerne le presenze, con dati che rappresentano le migliori performances degli ultimi cinque anni.
"I gestori dei rifugi – ha ricordato Pastoret – stanno incrementando la loro professionalità nel campo dell'accoglienza turistica e hanno eseguito interventi sulle strutture per renderle sempre più compatibili e all'avanguardia in campo ambientale". Lo ha confermato il presidente dell'Associazione Gestori Rifugi Valle d'Aosta, Piergiorgio Barrel. "Come categoria non possiamo che salutare con favore la promozione dell'offerta dei rifugi ad un pubblico sempre più vasto che dobbiamo cercare di soddisfare sul piano dell'ospitalità e dell'accoglienza".
a cura di Oriana Pecchio