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Apre al pubblico sabato 28 luglio il nuovo rifugio del Mont Fallère, costruito e gestito dalla famiglia dello scultore Siro Viérin. Si completa così l’offerta ricettiva del Tour del Fallère, ormai completamente tracciato e agibile.

Il Tour del Fallère è un trekking di 34,6 km di lunghezza, con dislivello positivo di circa 2.300 m, da percorrere orientativamente in tre giorni.

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La prima tappa parte da Saint-Oyen, nella Valle del Gran San Bernardo, risale la Comba Flassin, raggiunge l’alpeggio Tza de Flassin, quindi il Colle Vertosan e il Col Fenêtre per scendere infine per il pernottamento al rifugio Mont Fallère.
La seconda tappa costeggia in quota il versante Sud del Mont Fallère, sale al Col de Metz e alla Punta Chaligne e scende al rifugio Chaligne, dove è fissato il secondo pernottamento.
La terza tappa prevede di ultimare l’anello: con andamento dapprima pianeggiante, poi in discesa, si raggiunge il borgo di Etroubles e quindi Saint-Oyen. Il tracciato, che è percorribile altrettanto agevolmente in senso inverso, tocca il territorio dei comuni di Gignod, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Avise, Saint-Rhemy, Saint-Oyen e Etroubles.

Il tour è adatto anche alla mountain bike e utilizza in gran parte comode carrarecce. Il tour ciclo escursionistico è lungo 60 Km con un dislivello di circa 2.100 metri . Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito lovevda.it o telefonando al rifugio Chaligne (348 3366924) o al Rifugio Mont Fallère (339 1791023).

I rifugi “d’autore” del Tour del Mont Fallère.
Il rifugio del Mont Fallère
, (aperto dal 28 luglio, inaugurazione prevista a settembre 2012- telefono 339 1791023) sorge nella conca tra il Mont Fallère e il Monte Rosso di Vertosan, a monte di Vetan, nel comune di Saint-Pierre. Lo scultore Siro Viérin è tra gli artefici del nuovo edificio, in società con il fratello Luciano e il cugino Fulvio. A poca distanza ci sono ruscelli e laghetti glaciali e la relativa abbondanza d’acqua fornisce alimentazione alla centralina per produrre energia. Il rifugio è costruito con i criteri del risparmio energetico, le pareti sono protette da spessi strati isolanti e sono stati posizionati dei pannelli solari sul tetto. Per la costruzione, sia all’interno che all’esterno, è stato usato legno vecchio, dismesso; infine la cura dei particolari e le opere d’arte di Siro Viérin, all’interno e all’esterno dell’edificio, lo rendono unico.

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Il rifugio Chaligne (telefono 348 3366924) è situato ai piedi della Punta Chaligne, nel territorio del comune di Gignod, su un pianoro affacciato sulla Coumba Freida e la Valpelline, da cui lo sguardo spazia fino alle linee eleganti di Dent d’Herens e Cervino. È frutto della sapiente ristrutturazione di un edificio rurale. Il gestore del rifugio Moira Henriet è architetto e ha provveduto personalmente al progetto recuperando un fabbricato, di proprietà della famiglia, dove trascorreva le vacanze da bambina. La struttura, precedentemente in abbandono, è stata recuperata apportando poche modifiche. Le assi dei pavimenti, ripulite, sono state in parte riutilizzate come tali, in parte per il bancone del bar. I tavoli e le sedie della sala da pranzo, sono stati costruiti su disegno originale, con legno di larice valdostano, derivato da lavori di bonifica nella zona.

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