Eccola: la 53ª edizione del Trentofilmfestival apre in grande stile con South di Frank Hurley, film del 1919, nella versione restaurata dal British Film Institute, che documenta la celebre e incredibile spedizione di Sir Ernst Shackleton al Polo Sud tra il 1914 e il 1916. Non poteva essere scelta più felice, dal momento che l’edizione di quest’anno è legata ai due poli terrestri. Pellicola d’apertura che sarà preceduta dal film muto Wellmann Polar Expedition (1906), uno dei più antichi documenti sulle spedizioni polari, anche qui in una copia restaurata dal British Institute.
Questi film saranno accompagnati da musica dal vivo e South in particolare, dall’Orchestra sinfonica Tolkieniana, una formazione musicale composta da allievi dell’Accademia delle Arti e Mestieri della Scala di Milano diretta dal Maestro Alessandro Ferrari.
Ben 45 i film in concorso – provenienti da 18 paesi – selezionati fra i 218 complessivamente pervenuti. Molte le anteprime per l’Italia: La storia del cammello che piange (2004), il documentario del giovane regista toscano Luigi Falorni; Le dernier trappeur di Nicolas Vanier (2004); Genesis (2004) dei registi Claude Nuridsany e Marie Pérennou, gli stessi autori di Microcosmos; The Hunter (2004) del regista Serik Aprymov (presentato con successo ai festival di Locarno, Vienna e Rotterdam); il documentario The Devil’s Miner (2005).
Un programma ricco e interessante. Insomma, sia qualità che quantità . E tra i momenti salienti Bico, da non perdere, l’ultimo cortometraggio di un autentico genio del cinema, Aki Kaurismaki, girato sulle montagne del Portogallo.
Non potevano mancare due grandi classici, tutti da riscoprire: Raining in the Mountain, capolavoro anni ’70 del cinema d’arti marziali firmato dal maestro hongkonghese King Hu, uno dei modelli dichiarati di Quentin Tarantino per il suo Kill Bill. E la versione restaurata dallo UCLA Film Archive di Los Angeles di un grande western come The Far Country (Terra lontana, nella versione italiana – 1955) di Anthony Mann con James Stewart.
Ospite d’onore del festival tutto da gustare sarà l’ex Monty Python Michael Palin, attore e
sceneggiatore che in seguito allo scioglimento del gruppo, si è dedicato a partire dalla fine degli anni ’80 ad una nuova carriera di viaggiatore ed esploratore. Palin presenterà a Trento la sua recente serie di documentari dedicati all’Himalaya.
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