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L’11ma edizione del Trofeo Kima, gara internazionale di corsa in montagna, si è trasformata in una giornata luttuosa. All’incirca a metà gara, a 2600 metri di altitudine, Marina Moreschi, esperta alpinista di 43 anni, è scivolata in un dirupo che le è stato fatale. Un volo di alcune decine di metri che l’appassionata di montagna, madre di due figli, non è riuscita ad evitare.



Il tracciato del Kima è nato nel 1928, come sentiero di collegamento in quota tra i rifugi della Val Masino, area montagnosa di particolare pregio ambientale. La maratona di corsa in montagna Trofeo Kima è una sfida difficoltosa, rivolta ad un pubblico di concorrenti ben preparati ed abituati a correre in quota, i cosiddetti skyrunner. L’appuntamento podistico della Val Masino è divenuto ormai un classico nel panorama delle manifestazioni di skyrunning che ogni anno si svolgono sui crinali alpini.



Marina Moreschi proveniva da Almenno San Salvatore, paese in provincia di Bergamo. Amava la montagna e tra le sua ascensioni compare anche l’Aconcagua, vetta di 6961 metri dell’America Latina. Ad attenderla al traguardo del Kima c’era anche la figlia Angela, in compagnia del fidanzato.



Lungo il percorso di gara, nella giornata di ieri, domenica 21 agosto 2005, le condizioni meteorologiche erano avverse. Alla pioggia, in alcuni tratti, si alternava lieve nevischio. Un quadro comunque gestibile per i concorrenti in gara, preparati ad affrontare i 48 chilometri del tracciato (dislivello in salita di 3650 metri) anche simili scenari.



La corsa è stata subito sospesa ed immediatamente gli uomini del Soccorso Alpino hanno avviato le operazioni di recupero del corpo, ostacolati però dalla nebbia che imperversava nella zona.





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