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C’è un evento nel calendario nazionale delle gare di mountain bike che sin dalla sua nascita vede schierati i più bei nomi del ciclismo off-road, e che ora, alla soglia del 16° compleanno, lancia una nuova sfida: La Pedaleda di Livigno si fa in quattro.

Cosa vuol dire? Molto semplice: gli organizzatori, dopo aver raccolto le esigenze di numerosi biker, hanno deciso di estendere la competizione da prova singola a gara a tappe di quattro giorni. Una scelta strategica che è sincrona all’obiettivo turistico di Livigno che vuole diventare sempre più il luogo di riferimento per il ciclismo fuoristrada. Per sostenere la nuova formula di gara, l’APT di Livigno, in collaborazione con la locale Associazione Ciclisti, ha deciso di spostare la manifestazione nella seconda metà di agosto, e più precisamente da giovedì 20 a domenica 23 agosto. Il periodo scelto, infatti, coincide con la massima affluenza nella località e ciò comporterà un maggiore coinvolgimento anche dei turisti presenti a Livigno.

Va comunque ribadito che chi vorrà partecipare alla Pedaleda “classica” lo potrà fare domenica 23 agosto, mentre i biker che desidereranno misurarsi in una inedita prova a tappe, potranno farlo iscrivendosi al tour che precederà La Pedaleda stessa.

E se data e formula subiscono un cambiamento è inevitabile che anche la “nuova/vecchia gara” subisca un remake nella denominazione: dal 2009 si chiamerà Tour La Pedaleda.

E’ prevista una struttura a “margherita” che vede Livigno come epicentro di tutto: dalle tappe del Tour agli eventi collaterali, ma ogni giorno una sfida diversa…

Testimonial della nuova iniziativa è Dario Acquaroli che in carriera ha scritto ben tre volte il proprio nome nell’albo d’oro della Pedaleda: “Vengo a Livigno da quando ero bambino e lo considero il luogo ideale per la pratica della mountain bike” afferma il bergamasco già campione del mondo Under 23 “e ora sono certo che con questa nuova formula La Pedaleda incontrerà i favori di tutti biker, da quelli duri e puri ai semplici amatori della domenica”.

Dario Acquaroli ha ragione quando dice che Livigno è terreno fertile per la mtb, perché qui le montagne, che superano i 3.000 metri di altitudine, offrono centinaia di chilometri di sentieri, digitalizzati per il GPS e la configurazione naturale di Livigno permette di avere come punto di confluenza di tutte le piste proprio il centro del paese.

Alcuni numeri: oltre 600 chilometri di sentieri digitalizzati per GPS per un totale di 3.200 km intervallivi scaricabili gratuitamente con Google Earth, ben 28 tracciati disponibili per i biker in formato digitale o stampato, un roadbook disponibile su www.altarezia.eu, 16 bike hotel, una Scuola di MTB con 14 istruttori e una Scuola di Free Ride.

Infine a suggellare la vocazione livignasca per la mountain bike c’è lui Hans “No Way” Ray, il guru del freeride che ha trovato a Livigno una seconda casa dove pedalare.

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