Sulle cime del Parco Nazionale dello Stelvio si stagliano maestose, dall'agosto 2007, due opere in ferro realizzate dall'artista trentino Guglielmo Bertarelli, noto al grande pubblico come «El Duca», pseudonimo con cui lo scultore firma i suoi lavori dal momento in cui ha ripreso l'attività al termine di una lunga pausa durata 15 anni, prima della quale si era già affermato sul panorama internazionale.
Lo scorso 10 agosto sul cucuzzolo panoramico dell'alpeggio Rese Basse dello Scorluzzo, nella Valle del Braulio a circa 3.000 metri di
altitudine, è stata installata la "Beata Vergine Maria – Regina della Pace", mentre una croce è stata collocata, soli cinque giorni dopo,
sulla cima del Coleazzo (oltre 3.000 metri di quota). Entrambe le opere sono state realizzate dal Bertarelli nell'officina del geometra
Ferruccio Bulferetti, a Temù, dove l'artista ha lavorato il ferro con pazienza e maestria, realizzando i due capolavori che sono poi stati
elitrasportati in quota e fissati al terreno.
La Madonna collocata allo Scorluzzo è alta poco più di cinque metri e domina la valle dello Stelvio. Claudia Tognali, assistente e
collezionista di Guglielmo Bertarelli, ne ha fatto dono alla Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Bormio e con il sostegno della Banca
Popolare di Sondrio l'opera è stata collocata in quota.
La Beata Vergine di "El Duca" stringe in un affettuoso abbraccio di pace il solido alla base della scultura, che rappresenta il nostro pianeta
Terra. Un solido che a prima vista potrebbe sembrare un cubo perfetto ma che, invece, è un'originale realizzazione di Bertarelli, creata con sei
pannelli tutti differenti tra loro. Interessante anche osservare il volto della Madonna, velato sul lato rivolto ad Oriente, scoperto su
quello che guarda l'America.
Anche la Croce, benedetta il 14 agosto in occasione della festa degli Alpini in località Cortebona (sui monti di Canè) ed installata in quota
il giorno seguente, ha una storia simile a quella della Madonna. L'opera è stata donata, sempre da Claudia Tognali, al Parco Nazionale dello Stelvio, su richiesta del presidente Ferruccio Tomasi, intenzionato a sostituire la vecchia croce del monte Coleazzo, di recente colpita ed
abbattuta da un fulmine. La nuova opera si compone dei due bracci perpendicolari che compongono il crocifisso e di una "evolvenza" (una
sorta di spirale) che avvolge il maggiore dei due e rappresenta la vita, contrapponendosi alla morte, raffigurata ovviamente dalla croce.
Una Madonna ed un crocifisso quindi, che su due splendide vette delle nostre montagne trasmetteranno le emozioni più personali ed intime agli escursionisti, già immersi nella pace della natura incontaminata.