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E' Andrej Jerman il più veloce sulla temibile Stelvio di Bormio, ultima gara del 2009 per la Coppa del Mondo di sci alpino. Lo sloveno, sceso con il numero cinque, ha concluso in 2”00’32, davanti allo svizzero Didier Defago e all’austriaco Michael Walchhofer, staccati rispettivamente di 0’53 e 1’03.

Nato a Trzic, il 30 settembre 1978, Jerman è al secondo successo in Coppa del Mondo (il 23 febbraio 2007 aveva vinto la discesa libera  di Garmisch). Già nei giorni scorsi, sulla Stelvio aveva dimostrato di essere in piena forma dominando le prove (miglior tempo ieri e secondo miglior tempo nella prima prova). 

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L’austriaco Mario Scheiber, secondo all’arrivo, con un distacco di 0’44, è stato squalificato a causa dello spessore interno degli scarponi, più alto di quello regolamentare. Non soddisfano le aspettative gli azzurri. Primo degli italiani si è confermato l’altoatesino Christof Innerhofer, vincitore di questa gara  lo scorso anno (unico degli azzurri ad aver trionfato sulla pista valtellinese), che ha concluso al quattordicesimo posto in 2”02’32, con un distacco di 2’ da Jerman.

Stefan Thanei e il debuttante Mattia Casse si piazzano rispettivamente al ventiseiesimo posto a 2’82 e al trentunesimo a 3’15. Costretto invece al ritiro lo sfortunato Patrick Staudacher che esce a poche decine di metri dal cancelletto dopo aver sbattuto il mento contro il ginocchio. Non ha gareggiato Werner Heel, ancora alle prese con l’infortunio patito in Val Gardena.

Le dichiarazioni degli atleti al parterre

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Andrej Jerman: «La vittoria di oggi sulla Stelvio è stata certamente una grande sorpresa. Ma nelle prove avevo fatto bene, e questo mi ha dato forza e sicurezza. Contavo su un buon risultato, anche perché questa pista mi piace: ero arrivato quarto in Coppa del Mondo nel dicembre 2006 e quinto nel 2007. E credo che il numero di pettorale mi abbia avvantaggiato. Questa vittoria però è anche merito del mio fisioterapista che mi ha permesso di superare alcuni problemi alla schiena di cui ho sofferto nelle ultime settimane. Sono nato in un piccolo paese ma sono cresciuto sugli sci. Ma la nostra è una piccola squadra, non abbiamo il supporto tecnico e logistico degli austriaci. Spero che questo successo su una pista così importante contribuisca a dare ancor più vitalità allo sci in Slovenia. Quanto a me, mi dà sicuramente maggiore fiducia per affrontare le Olimpiadi di Vancouver.»

Didier Defago: «Avevo buone sensazioni al cancelletto. I risultati fatti registrare nelle prove mi avevano convinto di poter fare bene, e sono molto contento di questo secondo posto. La pista del resto è molto complessa, in molti tratti è difficile riuscire a restare sugli sci. Ma mi piace. La Stelvio è una pista tecnica, adatta alle mie caratteristiche.»

Michael Walchhofer: «Le condizioni di luce non erano ottimali e, nella parte finale, la neve non era ghiacciata e liscia come negli altri anni. Sono tuttavia molto soddisfatto di questo risultato. Non ho niente da rimproverarmi, sono in buone condizioni fisiche: semplicemente mi è mancato quel pizzico di fortuna che è sempre necessario per vincere.»

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