Il ghiacciaio Presena ha ospitato il 46° Corso nazionale di cani da valanga del Soccorso alpino. Con 63 unità cinofile provenienti da tutta Italia, è stato il corso che ha registrato il maggior numero di partecipanti. Tante le razze di cani presenti, che si sono cimentate in interventi di soccorso simulati grazie all’impiego di figuranti.
Come si diventa cani da valanga? “Innanzitutto bisogna entrare a fare parte del Soccorso alpino; – ha spiegato Sergio Torresani, vice direttore della Scuola nazionale cani da valanga- il primo anno si inizia con il corso di classe A e poi si lavora per un anno all’interno della propria delegazione. Dopodiché si passa al corso di classe B e, se tutto va bene, si diventa operativi a tutti gli effetti per lavorare nelle delegazioni e fare i turni alle basi di elisoccorso”.
Arva, pala e sonda sono strumenti indispensabili quando ci si avventura al di fuori delle piste, e sono un ottimo aiuto in caso di valanga. Tuttavia in alcuni casi, soprattutto quando il fronte della valanga è molto esteso, i cani grazie al loro incredibile fiuto possono fare la differenza.
“E’ il settimo anno che organizziamo in Tonale questo corso – prosegue Torresani – e siamo grati alla società Carosello che ci ha messo a disposizione tutto il necessario per le nostre esercitazioni”. Il corso era in programma per gennaio ma non c’erano le condizioni di innevamento sufficienti.
“Sul ghiacciaio Presena i cani, gli istruttori e tutte le persone coinvolte nelle esercitazioni hanno potuto lavorare molto bene, con condizioni di innevamento e di meteo ottimali – spiega Valerio Zani, vice presidente nazionale del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) – Il Tonale offre condizioni davvero uniche ed è diventato un punto di riferimento molto importante per la Scuola nazionale di cani da valanga”.