Si è da poco conclusa la seconda edizione di Sportitaly, l’expo professionale organizzato da Fiera Bolzano per il mercato dell’articolo sportivo e outdoor invernale ed è tempo di bilanci.
Nonostante la positiva partecipazione di circa 150 aziende del settore in rappresentanza di 250 brand commerciali, la presenza dei visitatori non è stata all’altezza delle aspettative. La delusione per la scarsa presenza dei commercianti italiani di articoli sportivi – che hanno raggiunto quota 3.000 visitatori – è ancora maggiore se si considerano gli sforzi fatti da Fiera Bolzano per attirare attenzione e interesse intorno a Sportitaly, evento ispirato da una ricerca di mercato del 2006 che indicava da parte di oltre l’80% degli intervistati l’entusiasmo per una fiera nazionale a Bolzano. Evidentemente come per la politica, a volte i sondaggi non esprimono il reale bisogno degli intervistati.
L’insoddisfazione da parte delle aziende espositrici nasce non tanto dal prodotto Sportitaly, che è stato unanimemente riconosciuto di buona qualità, ma da una risposta del mercato che descrive la reale situazione dei negozi italiani di articoli sportivi, non sempre sensibili all’evoluzione del settore.
Lo sostiene anche Eugenio Di Maria, direttore di Sporting Goods Intelligence Europe, l’autorevole magazine internazionale che più di tutti ha una visione generale dell’andamento dei mercati legati all’articolo sportivo. “Personalmente mi è difficile capire il perché dell’assenza di visitatori a Sportitaly” dichiara Di Maria “le fiere sono un momento privilegiato per vedere, confrontare e incontrare, non solo per fare ordini”.
Secondo il noto giornalista la situazione italiana rappresenta una anomalia: “In Paesi come l’Austria, la Svizzera, la Danimarca o la Norvegia, l’industria intera degli articoli sportivi espone in saloni nazionali due volte l’anno e i buyer ci vanno, anche se sono stati già all’ISPO”. Tuttavia vi sono stati alcuni esempi che rappresentano una controtendenza: “Ho visto Sergio Longoni che si aggirava fra gli stand a Bolzano” aggiunge Di Maria “felice di completare il lavoro che aveva fatto con il suo team due settimane fa a Monaco”. Infine, il direttore di SGI Europe lancia un segnale: “A mio avviso gli organizzatori di Sportitaly hanno fatto tutto il possibile per riunire il settore” conclude Di Maria “e forse per il prossimo futuro, gli espositori stessi dovrebbero convincere i loro clienti a venire a Bolzano, che tra l’altro è una bellissima città”.
Ora gli organizzatori di Sportitaly volgono uno sguardo al futuro: coerentemente con quanto annunciato al momento del lancio dell’expo – che prevedeva l’investimento almeno per un triennio – si pensa ad una terza edizione ovviamente non priva dei necessari interventi. “Nel corso delle prossime settimane ascolteremo le opinioni delle aziende” sostiene Fabio Da Col responsabile di Sportitaly “e solo allora decideremo, insieme al gruppo di lavoro, quali correttivi applicare”.