Presentata la spedizione del Centro Addestramento Alpino al Monte Vinson, massima cima del continente antartico. Nella saletta del consiglio regionale, il comandante del Centro, generale Bruno Petti, ha presentato la piccola spedizione di quattro uomini, patrocinata dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e dalla Provincia di Torino.
"La spedizione avrà il compito di sperimentare materiali e tecniche in un ambiente particolarmente difficile quale è l’Antartide. Dalle difficoltà che si incontreranno, come lezioni apprese, si trarranno indicazioni da riportare in ambito militare, civile e sportivo".
Il Vinson (4897 metri) è una cima poco più alta del Monte Bianco, ma molto ambita da chi colleziona le vette più alte dei sette continenti (le famose “seven summits”). Tecnicamente non difficile, è però situata in ambiente estremo per condizioni climatiche e isolamento ed è molto costosa per l’impegno logistico richiesto. Il costo della spedizione si aggira sui duecentomila euro, per un quarto coperti dai numerosi sponsor che hanno fornito materiali vari da testare.
Un’opportunità unica, quindi, per i quattro alpinisti del gruppo militare d’alta montagna inquadrato nella sezione scialpinistica del reparto attività sportive di Courmayeur. Il primo maresciallo Ettore Taufer, capo spedizione, il primo maresciallo Giovanni Amort, il maresciallo Elio Sganga e il giovanissimo caporale Marco Farina, 24 anni appena, si sono preparati per tutto l’anno sia dal punto di vista atletico, sia al freddo e al vento che dovranno affrontare. Salite impegnative sulle montagne di casa, tra le quali la Nord dell’Eiger e l’integrale di Peutérey al Monte Bianco, bivacchi al Colle del Gigante, scegliendo le giornate di bufera per abituarsi alle temperature sempre sotto zero (mediamente intorno ai meno quindici) e ai venti fortissimi che dovranno affrontare in Antartide.
A complicare l’ascensione, la spedizione militare effettuerà a piedi e in totale autonomia l’avvicinamento dalla base semipermanente di Patriot Hills, che raggiungeranno in aereo da Punta Arenas, nella Patagonia cilena. Saranno trecento chilometri da percorrere con gli sci trascinando pesanti slitte con attrezzatura, tende, viveri e gas per preparare bevande per venti giorni, senza alcun appoggio esterno, considerato che la base italiana, dove operano da anni le truppe alpine in appoggio al Consorzio nazionale Enea, dista circa tremila chilometri. Un’impresa che per ora è riuscita solo a una spedizione e non italiana.
"Il progetto della spedizione in Antartide si inserisce nel programma pluriennale di spedizioni alpinistiche extraeuropee denominato “Oltre le nuvole, nuovi orizzonti” e il sogno si è concretizzato quest’anno, in occasione dell’anno polare internazionale" ha spiegato il tenente colonnello Marco Mosso. "Un progetto complesso che ha richiesto studio e pianificazione delle varie fasi, sperimentazione e collaudo di materiali ed equipaggiamenti e delle particolari razioni viveri".
L’attrezzatura alpinistica è stata studiata e fornita dalla ditta Grivel di Courmayeur, che ha prodotto anche i bastoncini da sci; gli attacchi per gli sci sono stati modificati per i particolari scarponi termici; per la scelta dell’itinerario più diretto e sicuro, aggirando profondi crepacci, è stata determinante l’analisi satellitare del terreno ottenuta grazie alla collaborazione con il consorzio Enea. I quattro alpinisti saranno inoltre dotati di GPS per mantenere la rotta stabilita e comunicare in modo preciso la posizione in caso di soccorso. Inoltre saranno stabiliti collegamenti quotidiani e in caso di silenzio per più di quarantotto ore scatteranno automaticamente i soccorsi, secondo accordi internazionali che regolano le spedizioni in Antartide.
Riguardo ai viveri gli alpinisti potranno disporre di una razione giornaliera appositamente studiata per loro, ad alto contenuto di grassi che, a parità di peso, forniscono il doppio di calorie di zuccheri e proteine e permettono di coprire il fabbisogno calorico stimato intorno alle seimila chilocalorie al giorno! Durante la marcia e l’ascensione consumeranno barrette energetiche composte soprattutto da carboidrati per fornire energia di pronto utilizzo, riservando la razione disidratata per il pasto di recupero serale. Ma niente cene a lume di candela: il sole in piena estate antartica non tramonta mai.
Per seguire in diretta la spedizione, che rientrerà il 19 gennaio 2008: www.sportmilitarealpino.it