Nel tardo pomeriggio di lunedì 9 dicembre 2024, ci siamo collegati con Sofia Goggia a Denver, in Colorado, per una video conferenza stampa con la sciatrice bergamasca in vista delle prime gare veloci di Beaver Creek, in programma sabato 14 e domenica 15 dicembre. L’atleta italiana del Gruppo Fiamme Gialle, classe 1992, campionessa olimpica nel 2018 nella discesa libera a Pyeongchang, vanta in carriera ben quattro Coppe del Mondo di discesa libera e due medaglie mondiali.
Sofia Goggia ha fatto il punto con la stampa italiana sulla sua preparazione, a 10 mesi dal suo infortunio, in vista delle gare in calendario sulle nevi del Colorado nel corso del prossimo fine settimana. Ecco le sue parole.
Una lunga trasferta per te quest’anno in America!
“Sono in America dai primi di novembre e questa per me rappresenta la trasferta più lunga di sempre oltreoceano. Avevo necessità di sciare di più dopo l’infortunio. E fare una buona trasferta qui, soprattutto a Copper Mountain, è fondamentale per chi pratica la velocità. Lì puoi fare un minuto e trenta di discesa libera e quindi puoi fare un lavoro di set up qualitativamente molto elevato”.
Sofia Goggia in collegamento da Denver, Colorado – lunedì 9 dicembre 2024
Come stai?
“Io sto bene, il piede è qualcosa cui non penso più. Ero arrivata qui un po’ arrugginita, con un timing non perfetto, però abbiamo fatto un lavoro graduale. I primi giorni sciando solo nella parte alta, dove si trovano tratti di spinta molto importanti a quote elevate. Poi quando la pista da velocità è stata preparata completamente, abbiamo fatto belle sessioni di supergigante e discesa. Devo dire che la confidenza con la velocità è rimasta. Mi aspettavo di avere remore e un po’ di paura in certe curve e invece mi è vento tutto molto naturale e ho affrontato gli allenamenti quasi come se “nulla” fosse successo. Questo perchè il mio piede non mi dà alcun problema”.
Come vedi l’andamento della Coppa del mondo dopo le prime gare?
Per quanto concerne la stagione di Coppa del mondo, posso dirvi che fino ad oggi sono state fatte poche gare, e solo di slalom e gigante. La velocità ancora nulla. In ogni caso io non sto pensando agli scenari della Coppa del mondo, al momento io torno da un infortunio grave, non ho sciato per 8 mesi e ho tante cose mie a cui pensare senza fare voli pindarici che nulla al momento mi porterebbero. Si faranno i primi bilanci e gennaio e febbraio. Io non scio più da Cortina a fine gennaio e Beaver Creek è una pista nuova per tutte noi. Quindi ragiono gara per gara e devo prendere confidenza con tutto. Questo è il mio percorso”.
Come è stato questo infortunio rispetto ai precedenti?
“Rispetto ai tanti infortuni che ho avuto in carriera, la differenza è stata che non ho camminato per 45 giorni. Ho patito mentalmente, perché era una stagione in cui stavo andando bene, nella quale stavo facendo 75 punti a gara. Andava tutto bene e c’erano altre 9 gare di velocità. Quindi è stato un infortunio molto pesante, però paradossalmente adesso che sono tornata sugli sci a me sembra che non sia successo nulla. Nonostante sia cosciente dell’incubo che ho vissuto, da quando ho tolto le piastre mi sono riappropriata della ragazza che ero prima”.
Il tuo stato d’animo?
“Ho ritrovato gioia e confidenza. Le mie giornate migliori sono tornate ad essere giornate gioiose. Ad esempio, l’altro giorno a Copper Mountain, all’alba ero in pista e temevo l’inforcata e mi chiedevo se sarei stata ancora in grado di affrontare il gigante. E invece ho avuto la sensazione di divertirmi sciando. L’anno scorso, questa sensazione di gioia l’avevo trascurata”.
Lindsey Von nuovamente in Coppa del mondo.
“Il rientro di Lindsey? Le giornate di allenamento sue sono state ottime e ha fatto anche il miglior tempo in gigante. Da un lato sono stata pervasa da uno stato di enorme felicità pensando che fosse tornata a fare ciò che ama di più. Mi dà gioia pensare di poter condividere con lei giornate in pista. L’altra faccia della medaglia, in considerazione del fatto che le voglio bene, è che sono preoccupata, perchè facciamo uno sport rischioso”.
Il calendario gare?
“L’anno scorso si era raggiunto un equilibrio tra discipline tecniche e gare veloci, quest’anno si è perso l’equilibrio. La calendarizzazione: siamo sempre in un ginepraio di regolamentazioni e io non posso fare altro che concentrarmi sulle mie gare. Ho comunque 17 cartucce e non mi sembra male. E ho intenzione di partecipare a tutte gare di velocità”.
I Campionati del Mondo del 2025?
“Per i Mondiali di Saalbach non ho messo nulla nel mirino. É una stagione tutta da costruire la mia. E’ una stagione diversa, sotto vari punti di vista. Non ho un obiettivo legato ad alcun risultato, io vivo giorno per giorno quello che posso dare. Questo è quello che sento e sono tranquilla. Ho tanta voglia di casette di partenza, di piste lisce e ho voglia di ripensare alle gare e intendo avere questo approccio per tutta la stagione”.
Il tema della sicurezza?
“Per quanto concerne Matilde Lorenzi, ora c’è una fondazione voluta dalla sua famiglia che sosterrà progetti per aumentare la sicurezza degli sciatori che sciano in pista. Ma sul lato della FIS, guardiamo ad esempio all’obbligatorietà dell’Airbag che è a discrezione di reclami dei singoli atleti. Penso quindi che ci sia uno sport rischioso senza una adeguata regolamentazione di base. Questa cosa degli airbag è ridicola. Anche le tute anti taglio: le stanno introducendo e questa cosa va nella direzione giusta, ma purtroppo ci sono atleti che chiedono di restare in uno stato di minor sicurezza”.
Il Gigante?
“Da gennaio riprenderò anche a fare gare di gigante”.
“Martedì alle ore 14:00 locali sarò collegata: forza Atalanta!”.