La gestione degli impianti realizzati per le Olimpiadi Invernali del 2006 deve prevedere un utilizzo multifunzionale, con la possibilità di ospitare sia eventi sportivi che spettacoli ed iniziative di aggregazione. Inoltre, la gestione post-olimpica delle “venues” montane non può prescindere dal coinvogimento dei Comitati Olimpici nazionali, delle Federazioni sportive e del Comitato Olimpico Internazionale. Il CIO dispone infatti di risorse e competenze per supportare i territori nella delicata fase del dopo-Olimpiadi.
E’ questo, in sintesi il messaggio che la Provincia di Torino ha voluto trasmettere stamani a Palazzo Cisterna alla delegazione della città russa di Sochi, che in questi giorni sta visitando Torino e le vallate olimpiche, a poco più di tre mesi dall’inizio delle Olimpiadi Invernali 2014 nella città della Crimea. La delegazione di Sochi rappresentava ufficialmente l’Accademia Presidenziale Russa dell’Economia Nazionale e della Pubblica Amministrazione ed era guidata da Irina Krasnova, Vicecapo del Dipartimento Direzione Controllo della Presidenza della Federazione Russa. A fare gli onori di casa a Palazzo Cisterna sono stati il Vice-Presidente della Provincia e Assessore allo Sport e al Post-olimpico Gianfranco Porqueddu e l’Assessore provinciale alla Cultura, al Patrimonio ed alle Relazioni Internazionali Marco D’Acri.
L’incontro di stamani è stato dedicato ad un approfondimento sulle modalità di gestione post-olimpica degli impianti realizzati per i Giochi del 2006. Agli ospiti di Sochi è stato spiegato che, in una prima fase, durata tre anni, i soci pubblici della Fondazione XX Marzo 2006 si erano accollati la gestione diretta e l’organizzazione di eventi agonistici nelle ex venue olimpiche di montagna. L’attenzione è stata focalizzata in particolare sui trampolini di Pragelato e sulla pista di bob di Cesana-Pariol, che, all’indomani delle Olimpiadi, erano state prese in carico dalla Provincia di Torino, la quale a sua volta, le aveva conferite alla Fondazione XX Marzo 2006. L’elevato costo di gestione dell’intero complesso degli impianti olimpici ha convinto gli Enti pubblici a cercare un partner privato, che si assumesse il rischio d’impresa di organizzare sia gli eventi sportivi che quelli di intrattenimento, compensando le inevitabili perdite derivanti dai poco remunerativi eventi nei siti montani con gli utili realizzabili con gli spettacoli organizzati nel Palavela e nel Palasport Olimpico di Torino.
“A conti fatti, – hanno spiegato alla delegazione russa il Vice-Presidente Porqueddu e l’Assessore D’Acri – il bilancio delle Olimpiadi per Torino e per l’intero territorio è positivo, grazie alle importanti ricadute economiche immediate, alla grande visibilità ottenuta nel mercato turistico mondiale e alle trasformazioni urbanistiche, infrastrutturali e culturali innescate dai Giochi Invernali. A chi organizza eventi olimpici consigliamo però di impostare con largo anticipo le modalità di gestione post-olimpica degli impianti e di copertura delle spese per il loro mantenimento in piena efficienza. Un investimento pubblico a tempo indeterminato è impossibile e conviene prevedere per tempo un forte coinvolgimento dei privati: una strada che anche Torino ha percorso”.