Passo del Tonale, 27 novembre 2005 – â€Gli snowboarder sono spericolati e ho sempre paura che mi vengano addossoâ€. “Guarda i giovani come corrono sugli sci, prima o poi si schiantanoâ€â€¦â€¦. Quante volte abbiamo sentito pronunciare frasi simili, magari al bancone di un ristoro in quota o durante la risalita in ovovia.
Ebbene queste credenze diffuse sono palesemente smentite dal secondo rapporto Simon, vale a dire il Sistema Nazionale di Monitoraggio degli Incidenti in Montagna, curato dall’Istituto Superiore di Sanità . Lo studio si basa su quasi 25.000 schede, relative ad interventi di soccorso effettuati dagli uomini della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri, nelle stagioni 2003/2004 e 2004/2005. A livello territoriale, il campione copre 51 stazioni sciistiche, per 14 province italiane di Alpi e Appennini.
I dati elaborati nel rapporto, raccolti dai centri di Addestramento Alpino Polizia di Stato di Moena e Addestramento Alpino dei Carabinieri di Selva Gardena, parlano chiaro. Sono due i gruppi che corrono i maggiori rischi sulla neve, vale a dire i giovani che scivolano sulla tavola, in età compresa tra i 15 e i 24 anni e gli ultra quarantacinquenni che praticano lo sci alpino. Ma le sorprese non finiscono qui. Gli snowboarder non investono gli sciatori ma tendono a farsi male da soli, in particolare i più giovani incappano in contusioni o addirittura fratture agli arti superiori, talvolta compiendo salti o acrobazie imprudenti.
Marco Giustini, dell’Istituto Superiore di Sanità , tra i curatori di Simon, spiega perché gli incidenti sulle piste si concentrino in particolare in questi due gruppi. “La risposta è da ricercarsi nella diversa percezione soggettiva del rischio. Se tra i 15 e i 24 anni ci si sente immortali, lo snowboarder più maturo, sia per la maggiore esperienza, sia forse per la consapevolezza dei propri limiti, può essere indotto ad assumere un comportamento più cauto e prudente, dal che deriva la riduzione dei rischi e, quindi, degli infortuni. Una spiegazione che non è trasferibile agli incidenti sugli sci, percepiti come strumenti maggiormente governabili e in grado di perdonare eventuali errori. Ne consegue che la sensazione di una maggiore sicurezza e di padronanza del mezzo, inducano ad atteggiamenti più disinvolti, suscettibili di far trovare impreparato lo sciatore di fronte ad un rischio improvvisoâ€.
Vediamo cosa ha scoperto Simon sulle piste da sci:
– il 50% degli infortuni avviene entro i 30 anni di età ; oltre i 2/3 degli infortuni entro i 40;
– l’età media dell’infortunato è 32 anni, con il 54% di sesso maschile e il 46% femminile;
– il 74% degli incidenti si verifica per caduta accidentale;
Рil 12% degli incidenti ̬ imputabile ad una collisione tra persone;
– il 4% degli incidenti ha origine da un malore;
Рla domenica, con il 20,3% di incidenti, ̬ il giorno della settimana in cui si concentra il maggiore numero di soccorsi sulle piste;
– tra gli infortunati, il 42% si procura una distorsione; il 18% una contusione; il 13% ne esce con una frattura (agli arti superiori per gli snowboarder, a quelli inferiori per gli sciatori).
La presentazione di Simon al Passo del Tonale è stata organizzata e promossa da 24hassistance, marchio italiano del gruppo Coris, leader europeo per le assicurazioni sportive, in collaborazione con Adamello Ski. La compagnia assicurativa promuove il prodotto-neve Snowcare, la polizza assicurativa acquistabile a 2 euro in abbinamento al biglietto giornaliero. “24hassistance e Simon hanno lo stesso interesse†sottolinea Matteo Fossati di Coris “ossia avere un minore numero di incidenti sulle piste, il che equivale ad un minore numero di sinistriâ€. Un primo passo in questa direzione è la campagna di informazione dello sciatore “Don’t worry, ski happy†promossa da 24hassistance, che inizialmente si concretizza con il posizionamento, nelle stazioni sciistiche, di cartelloni riportanti 8 vignette, esplicative di 8 semplici regole di comportamento da osservare in pista …. perchè sciare sia un piacere.
Passo del Tonale: Fotogallery presentazione SIMON
