In Valgrisenche, ad Arvier, venerdì 1 aprile, è andata in scena la prima giornata di un grandissimo Tour du Rutor. La tanto attesa gara di sci alpinismo ha visto scendere in pista 335 coppie provenienti da 19 differenti nazioni, lungo il tracciato della prima tappa da 2386m, spalmati su quattro salite e altrettante discese. Una gara tecnica e muscolare con tanto di tratto a piedi, canalino verticale e discese che hanno esaltato le doti degli atleti più funambolici.
Michele Boscacci – Matteo Eydallin e le transalpine Laetitia Roux – Axelle Mollaret hanno strappato i migliori tempi. Non sono però mancate le sorprese visto il forfait del fortissimo duo franco tedesco di Mathéo Jacquemoud – Anton Palzer e quello delle italiane Katia Tomatis – Martina Valmassoi.
In campo maschile, la tanto temuta pioggia ha graziato atleti e organizzatori. Il cielo plumbeo della Valgrisenche, aprendosi a tratti, ha pure regalato scorci di panorama mozzafiato sia agli atleti, sia al numeroso pubblico. Pronti, via e subito un primo colpo di scena: Jacquemoud-Palzer, alzano bandiera bianca all’inizio della prima salita per un’infiammazione al tendine del francese. Il loro TdR finisce qui. Quando la gara entra nel vivo Boscacci – Eydallin prendono il comando e puntano il sigaro, gpm di giornata con i suoi 2745mslm. Alle loro spalle il duo svizzero Anthamatten – Bonnet è tutt’altro che rassegnato a un ruolo di comparsa. Alle loro spalle è bagarre per le altre posizioni di alta classifica. Al termine di una prima cavalcata trionfale i due azzurri tagliano il traguardo in 2h45’49â€. Argento sulle spalle degli svizzeri Anthamatten e Bonnet in 2h47’33â€, che precedono i francesi Sevennec – Blanc (2h48’48â€). Nei dieci Bon Mardion – Gachet, Lanfranchi – Marti, Ecoeur-Arnold, Lenzi – Holzknecht, Kuhar-Hoffmann, Herrmann-Weißkopf e Reichegger – Maguet.
Tra le donne. Conferme e novità anche nella gara in rosa che subito saluta due protagoniste come Katia Tomatis e Martina Valmassoi. Il loro forfait è dovuto a problemi di salute della seconda che già nei giorni precedenti al TdR aveva dovuto fare i conti con una brutta bronchite. Davanti, nessuna sorpresa con Axelle Mollaret – Laetitia Roux a fare l’andatura e vincere in 3h26’22â€. Secondo posto per le svizzere Jennifer Fiechter – Séverine Pont Combe in 3h33’00â€. Terze le giovani Alba De Silvestro – Lorna Bonnel in 3h28’27â€. Per quest’ultime una bella rimonta e sorpasso vincente sulle esperte Elena Nicolini – Laura Besseghini poi quarte davanti alle spagnole Marta Riba – Marta Garcia Farrés.
Come di consueto, il Tour du Rutor è stato anche gara giovani, con tracciati ridotti, ma comunque Extrême. In programma un anello di poco superiore ai 1.000 metri di dislivello per i cadetti e uno di 1.260 per gli junior. Partendo dai più giovani, da segnalare il successo dei ragazzi di casa, i gemelli Sébastien e Fabien Guichardaz in 1h17’36â€, davanti ai binomi valtellinesi Giovanni Rossi – Marcello Muscetti (1h22’16â€) e Alessandro Gadola – Federico Gusmeroli (1h26’22â€). In campo femminile successo delle francesi Marie Borriglione e Justine Tonso. In gara junior, come da pronostico, ottimo esordio per gli azzurrini Davide Magnini – Nicolò Canclini in 1h22’07â€, davanti al francesi Simon Bellabouvier – Samuel Equy in 1h24’14†e ai veneti Fabio Pettinà – Enrico Loss in 1h26’15â€. Al femminile primo sigillo per le trentine Melanie Ploner – Giorgia Felicetti in 1h36’27†su Elisa Pedrolini – Alessia Re in 1h48’14†e Silvia Rivero – Martina Sirigu in 1h59’27â€.
Matteo Eydallin: «Siamo appena all’inizio, anzi non abbiamo nemmeno fatto il giro di boa. La cosa positiva è che la gamba sembra essere tornata quella dei giorni migliori. Con Michele mi sono trovato bene. Salivamo con un buon ritmo e in discesa abbiamo tirato ottime linee»
Laetitia Roux: «Sono sempre felice di essere al TdR. Una bella gara sempre ben organizzata. Quest’anno mi piace anche di più perché al comando della gara in rosa c’è un’equipe tutta francese. Le altre volte, invece, non avevo mai corso con una compagna del mio paese»
Marco Camandona (Responsabile Comitato Organizzatore): «Siamo stati fortunati. Le previsioni sembravano inclementi, invece, la gara si è svolta senza intoppi e senza nemmeno una goccia d’acqua. In questi giorni ho chiesto molto ai miei ragazzi e molto chiederò loro per le prossime tappe. Ciò che vogliamo è fare correre gli atleti su tracciati all’Altezza del Tour du Rutor, senza però trascurare la sicurezza. Oggi ci siamo riusciti»