Il premio di alpinismo Grignetta d’oro, assegnato quest’anno a Rolando Larcher e Rossano Libera, è stato anche un momento d’incontro tra tanti alpinisti, arrampicatori, ghiacciatori, alcuni “prime donne” e altri più modesti e riservati. Sicuramente è servito a formare una nuova cordata, tra Rossano Libera e Ezio Marlier, che ha ricevuto una menzione per la sua pluriennale attività sulle cascate di ghiaccio.
I due hanno subito approfittato dei giorni tiepidi di fine ottobre per aprire una nuova via sulla montagna simbolo di Aosta, il Monte Emilius. Una via di misto che i due scalatori hanno giudicato “Bellissima e super impegnativa: goulotte, roccia difficile, ghiaccio sottile, chiodatura molto impegnativa su roccia molto compatta, protezione in molti casi dubbia e molto distanziata, ambiente isolato e solitario”.
Il Monte Emilius deve il suo nome a una donna, Emilia Argentier, che lo scalò nel 1839 a soli 14 anni in compagnia del Canonico Georges Carrel. Sulla sua temibile parete Nord si sono cimentati nomi famosi dell’alpinismo: da Amilcare Crétier che con Lino Binel la percorse in prima assoluta nel 1927 a Anselmo Falcoz e Massimo Mila che percorsero il canalone centrale nel 1940.
Il triangolo nero, settore orientale della parete Nord, pare fosse già stato tentato da Emilio Comici, quando si trovava ad Aosta alla Scuola Militare Alpina. Nel 1993 Roberta Vittorangeli e Aldo Cambiolo vi hanno tracciato una via diretta.
La nuova via aperta da Rossano Libera ed Ezio Marlier il 26/10/2006 ha uno sviluppo di 400m. Il nome che le è stato dato “Bocconi amari” la dice lunga sull’impegno psicomotorio che ha richiesto.