Una domenica bestiale, una domenica all’insegna di Giorgio Rocca per portare alla ribalta i colori italiani sulle nevi di Chamonix. Ora non sembra essere più un caso: gli atleti italiani dello sci sono partiti in questa stagione col piede giusto. Giorgio Rocca, dicevamo: i centesimi di ritardo dopo la prima manche sono 53. Su una neve che più che ghiacciata (terreno preferito da Rocca) appare zuppa di acqua, arriva la grande impresa, ossia la terza vittoria in Coppa del Mondo. Il livignese diventa il migliore fra gli italiani in graduatoria assoluta (12esimo) dopo una seconda manche da campioni, che gli permette di rosicchiare “il tempo perduto†e mettersi davanti a tutti.
La cronaca. Partenza col pettorale numero 5. Una prima manche per qualche verso ‘prudente’, conclusa a 53/100 da Schoenfelder. E fin qui tutto normale. Poi due ore di attesa prima della seconda discesa. La pista cambia nel frattempo i connotati. La pioggerellina diventa pioggia su neve a tutti gli effetti. Arriva il tempo di Bode Miller, che al solito non delude; poi Bourgeat gli risponde. È il momento, il suo momento… Giorgio Rocca si lancia dal cancelletto. E mette tutti in fila, rifilando 8/100 al transalpino. Non è finita, sarebbe troppo facile. A quel punto mancano ancora tre atleti: gente come Pranger, Palander, Schoenfelder. Ma la discesa di questo trio è amara: Pranger si imballa prima del muro; Palander affonda col suo peso nella neve molliccia; e Schoenfelder si dedica ad una discesa lenta, che vale non più di un quarto posto finale. In un attimo i giochi sono fatti. Al pubblico gli ultimi fotogrammi di questa domenica di Chamonix: Rocca bagnato di pioggia (come la pista), coi pugni al cielo in segno di vittoria e tale Bode Miller in vena di complimenti: “You are the bestâ€, Giorgio. E adesso ci crediamo anche noi.