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"L’uomo e la valanga" al centro del numero di febbraio di Montagne360, rivista del CAI. "Il fattore umano tra percezione del pericolo e riduzione del rischio” e domande "Quali sono i fattori che influenzano gli appassionati dell'attività invernali nella percezione del rischio valanghe? E quali strategie si possono mettere in atto per aumentare la sicurezza?" Le risposte, in edicola con il Club Alpino Italiano a febbraio.

Un tema affrontato già nell'editoriale del Direttore Luca Calzolari, che, partendo dalla notizia di cronaca della morte di Pino Sabbatini, Guida alpina e volontario del Soccorso alpino, sul Gran Sasso, commenta gli echi mediatici che la tragedia ha avuto. Anche su qualche quotidiano – commenta Calzolari – si è timidamente cominciato a parlare di ossessione della sicurezza tipica della nostra società e di rischio connaturato all'alpinismo. Concetti da sempre portati avanti dal CAI, per il quale la sicurezza assoluta, in montagna, non può esistere.
 
Lo speciale riprende questi temi, sottolineando però che, se il rischio non si può eliminarlo del tutto, lo si può gestire e ridurre adottando una serie di comportamenti. A spiegarlo è Werner Munter, svizzero di Arolla, nivologo di caratura internazionale, guida alpina dal 1971.

Una ricerca, finanziata dall'Accademia della montagna del Trentino, mette in luce poi il ruolo giocato da alcuni fattori quale l'overconfidence sulla percezione del rischio: credere di sapere più di quanto effetti si sa, influisce sulla decisione di intraprendere una gita scialpinistica. Gli autori di “Gli errori cognitivi nella valutazione del rischio valanghe” sono: Lucia Savadori e Nicolao Bonini (Dipartimento di Economia e Management, Univ. di Trento), Federico Schena e Stefania Pighin (CERISM, Univ. di Verona, con sede a Rovereto), Paolo Tosi (Dipartimento di Fisica, Univ. di Trento), Enrico Rettore (IRVAPP – Fondazione Bruno Kessler, Trento; Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali, Univ. di Padova), Sara Tonini e Slavica Zec (IRVAPP – Fondazione Bruno Kessler, Trento).

Il Presidente generale del CAI Umberto Martini dedica una riflessione al ruolo dei Club alpini rispetto all'imprevisto in montagna.
I lettori troveranno anche le iniziative di prevenzione aperte a tutti portate avanti dal CAI e dal suo Soccorso alpino per veicolare in maniera efficace questi comportamenti tra gli appassionati di montagna.

Dalla prevenzione al soccorso. Per il CNSAS il 2014, anno in cui ha compiuto 60 anni, è stato anomalo in quanto contrassegnato dal maltempo e da un minor numero di frequentatori della montagna. Il Presidente Pier Giorgio Baldracco, intervistato da M360, spiega come nella generale diminuzione del numero di morti l’anno si conferma inconsueto per la gravità delle conseguenze.

Il Cervino è una delle montagne più belle e conosciute del mondo. Quest'anno ricade il 150° anniversario della prima ascensione e i 50 anni della salita solitaria e invernale di Walter Bonatti per la parete nord: due scalate storiche che hanno appassionato gli alpinisti di tutto il mondo e non solo loro.
Per gli appassionati di scialpinismo ecco una proposta inusuale: alcuni itinerari d'antan sul Bernina (Lombardia) e quello classico in Valle Formazza (Piemonte).

Chi aspetta il freddo intenso e il ghiaccio troverà alcune proposte di scalate sulle cascate di ghiaccio in Val Travenanzes, nel cuore delle Dolomiti ampezzane.

Alla scoperta dei vuoti dei vulcani in Antartide, il continente freddo per eccellenza. Viaggio in Antartide è il titolo dell'intervista a Gaetano Giudice, speleologo palermitano che ha partecipato alle spedizioni statunitensi “Erebus Field Team USAP, Event G-081”. Si tratta di campagne scientifiche di ricerca sui componenti maggiori dei gas vulcanici.

CAI, bambini e scuola: un ambito, quello dei più giovani, sempre ai propri posti nelle priorità del Sodalizio. Montagne360 va a scoprire l'interessante progetto dedicato a bambini e ragazzi portato avanti dalla scuola “Rosa dei Venti” di Tagliacozzo e dalla Sezione CAI di Carsoli, nell’Appennino Abruzzese. Durante l'inverno gli alunni sono stati accompagnati alla scoperta della neve, delle sue particolarità e delle sue criticità, giocando ad orientarsi in un ambiente sconosciuto.

Il portfolio fotografico è dedicato al progetto Sulle tracce dei ghiacciai: un percorso espositivo che prevede, oltre ai 40 confronti fotografici e alle 14 gigantografie lunghe 3 metri relative ai ghiacciai di Alaska, Caucaso e Karakorum, l’esposizione di fotografie storiche di grande valore, di cui alcune inedite. Ne scaturisce un confronto fra storico e contemporaneo che lascia stupefatti, sia per la bellezza delle immagini, sia per ciò che esse rivelano: un mutamento profondo del Pianeta.

Scienza, curiosità, news, cronache di nuove ascensioni, di spedizioni internazionali completano il numero di febbraio, in tutte le edicole a 3,90 euro.

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