Il 16 settembre 2014, l'Amministrazione Comunale di Courmayeur ha provveduto ad emettere l’ordinanza n. 2844 con la quale viene fatto temporaneo divieto di percorrere il sentiero di accesso al Rifugio Boccalatte-Piolti e alle aree sottostanti il ghiacciaio Whymper delle Grandes Jorasses.
L’atto segue una comunicazione emessa dalla Struttura Attività geologiche del Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche della Regione Valle d’Aosta, che, nell’ambito del monitoraggio del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses, gestito dalla Fondazione Montagna sicura, ha rilevato l’accelerazione di una porzione del seracco a partire dal mese di agosto, con un ulteriore incremento apartire dai primi giorni di settembre.
Grazie alle immagini raccolte dalle camere automatiche installate in sito e da sopralluoghi effettuati in elicottero, è stato inoltre osservato lo sviluppo di fratture nella parte centrale del seracco stesso. Sulla base di questi elementi si rileva quindi la possibilità di crolli di porzioni del ghiacciaio sospeso, coinvolgenti volumi maggiori rispetto a quelli che si staccano normalmente dalla parete frontale.
Nell’attuale situazione, che vede l‘assenza di neve lungo il versante a valle, e constatato che le fratture presenti separano il seracco in volumi parziali, non vi sono elementi che facciano presumere un pericolo per il fondovalle, per il quale non è dunque necessaria l’attivazione di alcuna misura di sicurezza. I distacchi potrebbero rivelarsi invece pericolosi per coloro che percorrono l’area e le vie alpinistiche sottostanti il seracco Whymper delle Grandes Jorasses e il sentiero di accesso al Rifugio Boccalatte-Piolti,(a quota 2.602 m s.l.m., a circa tre ore e mezza di cammino dall’abitato di Planpincieux), che dal 16 settembre è pertanto chiuso.
Le Grandes Jorasses sono un gruppo di cime granitiche che si trovano nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, sulla linea di frontiera tra l'Italia e la Francia; nel giugno 1998, furono interessate dal distacco annunciato di un seracco di circa 150.000 m3, il cui accumulo si arrestò qualche centinaio di metri a monte della strada della Val Ferret.
A partire dal 2008 il ghiacciaio è oggetto di una attività di monitoraggio continuo gestita dalla Fondazione Montagna sicura per conto della Struttura regionale Attività geologiche, integrata dallo studio per la definizione degli scenari di rischio e da dati derivanti dall’applicazione di sistemi di monitoraggio sperimentali.