Presentato al rifugio Guide del Cervino al Plateau Rosa un impianto sperimentale innovativo di trattamento dei reflui (acque nere altrimenti dette).
La presentazione è avvenuta al rifugio Guide del Cervino (Plateau Rosa, Cervinia Valtournenche) giovedì 6 e venerdì 7 novembre in occasione della quarta e ultima sessione del ciclo di formazioni partecipative per gestori di rifugio del progetto transfrontaliero Alcotra “Eco innovation en altitude”, che ha visto Fondazione Montagna sicura impegnata quale soggetto attuatore di alcune azioni per conto dell’Assessorato territorio e ambiente della Regione autonoma Valle d’Aosta. La sessione svoltasi al Plateu Rosa aveva come tema proprio il trattamento dei reflui e il ciclo dell’acqua.
«Quello del rifugio Guide del Cervino è un impianto sperimentale che va a migliorare il sistema di trattamento dei reflui (da cucina e sanitari) basato su tre vasche Imhoff, già realizzato qualche anno fa al rifugio. – ha spiegato Mattia Piccardi, referente del progetto per Fondazione Montagna sicura – E’ stata migliorata la coibentazione termica dell’ambiente (la temperatura deve essere sempre superiore a 8°C per il normale funzionamento n.d.r.) e sono state aggiunte altre tre vasche filtro a processo biologico attivo, in cui con un sistema di ricircolo vengono re-immessi i liquami per successivi cicli di depurazione. In questo modo la frazione solida da asportare con elicottero viene notevolmente ridotta e le acque depurate possono essere disperse nell’ambiente».
I lavori di realizzazione degli impianti di trattamento dei reflui sono nel pieno del loro svolgimento anche alla Casermetta Espace Mont-Blanc, dove verrà installato un nuovo modulo sperimentale sul modello di quello utilizzato in piccolo al bivacco Gervasutti, ad integrazione del sistema attualmente in uso. La Casermetta è stata inoltre oggetto di studio nell’ambito dell’attività di valutazione di dati e procedure ambientali (audit ambientali), in carico al capofila di progetto, la Struttura Pianificazione e valutazione ambientale dell’Assessorato territorio e ambiente della Regione Valle d’Aosta, congiuntamente al partner francese Etat du Valais, che ha realizzato un video di presentazione degli studi effettuati su diverse strutture dell’Espace Mont-Blanc.
Il video dal titolo “La vie autour du Mont Blanc” illustra le innovazioni a livello di approvvigionamento energetico, idrico, di gestione dei rifiuti e di trattamento dei reflui, oltre che nella Casermetta del Col de la Seigne, nei rifugi Albert premier, ai piedi del ghiacciaio di Tour, del Club alpino francese di Chamonix e Cabane d’Orny, del Club alpino svizzero di Les Diablerets, accanto all’omonimo lago. La Casermetta rappresenta un caso unico perché autosufficiente per l’approvvigionamento energetico e il trattamento dei reflui, ma non è un rifugio e ospita poche persone (tecnici della Fondazione Montagna sicura) a notte.
Per i rifugi in alta quota che contano anche più di cento pernottamenti a notte non esistono modelli precostituiti, ma esempi di buone pratiche, frutto di compromessi tra la collocazione geografica del rifugio, le risorse idriche a disposizione e il numero di persone che utilizzano le strutture ricettive. I lavori di ammodernamento del rifugio Albert premier hanno portato per esempio alla raccolta delle acque piovane da utilizzare nei servizi igienici, tramite un nuovo tetto a “impluvio”, per ovviare alla scarsità di acqua a disposizione a fine stagione, mentre la Cabane d’Orny ha un trattamento peculiare delle acque nere, che vengono trasportate alla morena granitica sottostante, efficiente filtro e depuratore naturale.
In coda alla due giorni in rifugio, nel pomeriggio di venerdì 7 novembre, nella sede della Società Guide alpine del Cervino, a Valtournenche, presente l’assessore regionale al territorio e ambiente Luca Bianchi, si è tenuta la conferenza stampa per riferire i risultati dell’intero progetto di cooperazione transfrontaliera “Eco Innovation en altitude”, condotto dall’Assessorato territorio e ambiente, in qualità di capofila. L’apporto della Valle d’Aosta è stato di 539mila euro (di cui il 45 per cento circa da fondi del finanziamento europeo di sviluppo regionale) e le attività principali svolte sul territorio valdostano sono state illustrate con un video istituzionale. Tali attività sono state: le valutazioni dei parametri di gestione eco – sostenibile, svolte in siti “test” in alta quota, ossia nei rifugi Guide del Cervino a Plateau Rosa, Città di Mantova, ai piedi del Monte Rosa, nel comune di Gressoney-la-Trinité, Arbolle, nel comune di Charvensod, ai piedi del Monte Emilius e nella Casermetta al Col de la Seigne; l’impianto degli innovativi sistemi di trattamento dei reflui nel rifugio Guide del Cervino e nella Casermetta; l’organizzazione delle quattro sessioni di formazione per i gestori di rifugio e, non meno importante, la campagna di sensibilizzazione in materia di sostenibilità ambientale rivolta al pubblico. L’iniziativa, portata avanti dall’Assessorato in sei rifugi valdostani con professionisti dell’educazione ambientale e lanciata con il titolo “Atelier d’éco durabilité en altitude”, ha riscosso un buon successo, con la partecipazione di oltre 500 escursionisti che hanno apprezzato l’approccio adottato per far riflettere residenti e turisti sulla complessità dell’ecosistema rifugio.
Nel corso della conferenza stampa sono stati consegnati i riconoscimenti ai gestori dei rifugi che hanno aderito al progetto ed è stato firmato il contratto con cui la Regione Valle d’Aosta cede in comodato d’uso le strutture realizzate al rifugio Guide del Cervino alla Società Guide del Cervino, proprietaria del rifugio.
Foto: www.rifugioguidedelcervino.com