Dopo due intensi anni di attività sul territorio del Verbano-Cusio-Ossola, lo scorso 3 dicembre sono stati rilasciati i primi riconoscimenti del “Marchio Ospitalità italiana” a 9 rifugi alpini ed escursionistici.
Ma procediamo con ordine. L’iniziativa di qualificare i rifugi alpini attraverso una “Carta di Qualità” rientrava fra i progetti pilota del più ampio Progetto strategico di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 V.E.T.T.A. – Valorizzazione delle offerte e dei prodotti turistici alle medie ed alte quote.
V.E.T.T.A., con capofila l’Assessorato alla Montagna (ora Ambiente) della Regione Piemonte, ha visto impegnati sul territorio dell’area pilota i ricercatori del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, sotto la responsabilità scientifica del Prof. Riccardo Beltramo, su tre linee di attività volte essenzialmente all’analisi dell’offerta turistica ed alle predisposizione di uno strumento di qualificazione dei rifugi alpini.
La volontà di definire un marchio valido su tutto il territorio regionale e nazionale, che possa aiutare l’ospite ad identificare strutture con requisiti di qualità dichiarati e misurabili, ha portato successivamente il Dipartimento di Scienze Merceologiche a siglare, sempre nell’ambito del progetto V.E.T.T.A., un accordo con ISNART (Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche delle Camere di Commercio) al fine di definire il “Marchio Ospitalità italiana per rifugi alpini ed escursionistici”, non ancora esistente a livello nazionale.
Il percorso di creazione del Marchio si è concluso nell’estate 2011, dopo un’intensa attività di condivisione dei criteri sia con i gestori/proprietari dei rifugi del Verbano Cusio Ossola coinvolti nel progetto transfrontaliero sia con le Associazioni di Categoria dei rifugi, Club Alpino Italiano-Sezione Piemonte e AGRAP – Associazione Gestori Rifugi Alpini e Posti tappa del Piemonte.
Subito dopo alcune Camere di Commercio del Piemonte, soggetti delegati alla gestione del marchio “Ospitalità Italiana”, hanno aperto i bandi per l’adesione volontaria al marchio ed hanno dato il via allo svolgimento dei sopralluoghi presso i rifugi candidati, al fine di verificare la rispondenza dei servizi offerti dalle strutture ai requisiti fissati.
I rifugi:
- Andolla (Valle Antrona)
- Alpe Laghetto (Val Bognanco)
- Bim – Se al Lago (Val Formazza)
- Città di Busto (Val Formazza)
- Città di Novara (Valle Antrona)
- Enrico Castiglioni (Valle Antigorio – Alpe Devero)
- La Stria Rusa dal Blitz (Val Vigezzo)
- San Bernardo (Val Bognanco)
- Zamboni – Zappa (Valle Anzasca)
sono i primi, a livello nazionale, ad aver ottenuto il riconoscimento.
Il Piemonte, con il suo patrimonio di circa 180 rifugi e bivacchi alpini, grazie al progetto V.E.T.T.A. ed alla Carta di Qualità confluita poi in “Ospitalità Italiana”, è stato quindi capofila di un progetto di qualificazione di rifugi che ne certifica l’attenzione dal punto di vista di valorizzazione del territorio, di diffusione della cultura di montagna e di attenzione all’ambiente.
Dal Piemonte il marchio si sta estendendo anche in altre regioni italiane, come la Regione Lombardia che ha stilato un accordo con ISNART volto a promuovere il medesimo riconoscimento anche nelle alpi lombardi.
Per approfondimenti sul Progetto V.E.T.T.A. in Regione Piemonte
Per approfondimenti sul Marchio Q
Per approfondimenti sull’applicazione nel Verbano-Cusio-Ossola:
Nella foto: Il Rifugio Andolla, uno dei primi rifugi a Marchio “Ospitalità Italiana”