Riapre il rifugio Monzino in Val Veny. "Torna a vivere il 28 giugno – annuncia Arrigo Gallizio, presidente della Società delle guide di Courmayeur, proprietaria del rifugio – con la gestione della guida Armando Chanoine, e a fine mese ci sarà già un corso di aggiornamento del Soccorso Alpino Valdostano".
Il rifugio è stato risistemato grazie a contributi regionali integrati da una donazione dell’imprenditore Giuliano Zucco, courmayeren di adozione.
Con il progetto curato dall’architetto Yvette Clavel sono stati rifatti cucina e sala bar, dotati di frigo e freezer grazie a un nuovo generatore che il prossimo anno sarà integrato da pannelli fotovoltaici, sono stati ristrutturati i bagni e sono stati messi a norma gli impianti elettrico e idraulico. "Ci sono stati anche altri contributi di privati – precisa Gallizio – per esempio i novanta nuovi piumoni – letto sono stati donati da Manlio Zucchi, in segno di amicizia e riconoscenza verso le guide di Courmayeur".
Anche le cantine del Monzino sono state risistemate per un’iniziativa quanto mai singolare, in collaborazione con le Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle: vi sarà portato del vino spumante per effettuare in alta quota il “dégourgement”. Le bottiglie prodotte in serie limitata, le “grandes cuvées des guides”, avranno sull’etichetta l’immagine di una guida storica della Società di Courmayeur, quali Guido Rey, Joseph Petigax e così via. Accanto a queste novità, il rifugio tornerà ad essere base per corsi guide e del soccorso alpino e a settembre sarà sede del triangolare del soccorso alpino che raccoglie le esperienze delle squadre di Chamonix, Zermatt e Courmayeur. In tale occasione ci sarà l’inaugurazione ufficiale.
Ma le novità non finiscono qui. All’inizio del sentiero, che è in corso di sistemazione da parte del Comune di Courmayeur, troverà posto un “geoparco”, con cartelli informativi sugli animali, sulla vegetazione e sui minerali della zona. Vicino al rifugio, in uno spazio pianeggiante verso il Brouillard, si sta invece completando il “giardino delle rocce” curato da Mario Ravello, geologo e guida alpina, e Cinzia Albertazzi, con il coordinamento di Edy Grange. Vi saranno raccolti vari campioni di minerali provenienti dal Peutérey e dal Brouillard, con spiegazioni sulla geologia del territorio.
Poco più in alto verrà anche evidenziato e valorizzato il sito dove sorgeva la Capanna Gamba, il rifugio che è stato testimone di soccorsi storici come quello del 1961 dopo il tentativo al Pilone Centrale del Frêney delle cordate di Bonatti e Mazeaud. "Ci saranno fotografie per far capire come la capanna Gamba sia stata generatrice del rifugio Monzino – spiega ancora Gallizio – e anche per mostrare l’importanza della radice storica della Società Guide. Proprio in quest’ottica è in progetto, ma questa volta a Courmayeur, la creazione di un museo delle guide, un’esibizione permanente di oggetti, documenti e foto, per raccontare la storia di 150 anni di vita della Società, per far conoscere e valorizzare la sua storia".