Select Page

"Qualità e tecnologia in vetta", questo il titolo del convegno dello scorso 24 maggio, ospitato a Domodossola presso la Comunità Montana delle Valli dell’Ossola. L’appuntamento, ricco d’interventi, ha riguardato i principali risultati raggiunti dal Progetto strategico di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera V.E.T.T.A. – Valorizzazione delle esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri alle medie ed Alte quote – (capofila la Regione Piemonte) il cui obiettivo generale è di migliorare l’offerta turistica ambientalmente sostenibile dell’area, mettendo al centro la figura del rifugio alpino.

I lavori sono stati aperti dall’Assessore piemontese con delega all’Economia montana Gianluca Vignale che ha sottolineato il valore aggiunta offerto da un progetto che insiste su un territorio decisamente ampio costituito da Piemonte, Lombardia, Canton Grigioni, Canton Ticino e Provincia Autonomia di Bolzano.

La mattinata è quindi proseguita con la presentazione dei risultati fra cui la creazione in Piemonte di una Carta di qualità per i rifugi, poi confluita nel Marchio Q – Ospitalità Italiana, gestito da ISNART. Dopo le prime strutture certificate proprio nel Verbano-Cusio-Ossola, il marchio ha iniziato ad espandersi verso altri contesti piemontesi, nel cuneese e nel torinese, e in un secondo momento in Lombardia. In totale, grazie al Progetto V.E.T.T.A., sono circa 130 i rifugi che oggi hanno ottenuto il riconoscimento.

Qualità, quindi, ma anche tecnologia a supporto della qualità. Durante gli interventi sono state presentate alcune azioni volte ad agevolare questo importante rapporto fra cui la creazione e sperimentazione di un innovativo sistema opensource di telerilevamento da remoto di variabili ambientali e gestionali, sviluppato dall’Università di Torino e già testato in 4 rifugi alpini del Verbano.

Inoltre, il convegno è stato anche l’occasione per condividere iniziative di ricerca, come l’esperienza sulla formazione dei gestori dei rifugi, sviluppata in Francia dall’Università di Tolosa, che ha portato ad un diploma universitario attualmente riconosciuto anche in Spagna, con l’obiettivo di giungere ad un riconoscimento con valenza europea.

Il pomeriggio, invece, è stato dedicato alla figura del bivacco di montagna e di come si sia modificata la sua funzione: non solo supporto per l’attività alpinistica, ma anche mezzo per far dialogare uomo e natura. Durante il convegno è stato anche possibile visitare la mostra “Abitare minimo nelle Alpi”, in cui sono presentate le tavole di alcuni progetti presentati nell’omonimo concorso internazionale di idee.

Link utili:

foto: rifugio Andolla, Stefano Duglio

 

Share This