In occasione della sua presentazione, nel settembre 2008, la pubblicazione in tre volumi “Il canto popolare ladino” nell’inchiesta “Das Volkslied in Österreich” (1904-1915) era stata definita dallo storico della musica Antonio Carlini come la più ampia e sistematica ricerca etnomusicologica d’Italia degli ultimi 10 anni. Ora, a confermare il valore di quest’opera, è giunto anche il riconoscimento in uno dei più importanti e prestigiosi premi nazionali per le discipline demo-etno-antropologiche.
Si tratta del Premio “Costantino Nigra”, giunto alla 6^ edizione, organizzato dalla Comunità Montana Valle Sacra e dal Comune di Castelnuovo Nigra e promosso con il contributo di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Centro Etnologico Canavesano e con il patrocinio dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Il premio edizione 2009 è stato assegnato ex aequo a Gabriella D’Agostino: “Forme del tempo. Introduzione a un immaginario popolare”, a Paolo Sibilla e Valentina Porcellana: “Alpi in scena. Le minoranze linguistiche e i loro musei in Piemonte e Valle d’Aosta” e a Gianfranco Spitilli: “Il paese di mezzo”.
Il premio “Roberto Leydi”, sezione dedicata alla musica popolare, è stato assegnato alla pubblicazione sul canto popolare ladino nell’inchiesta “Das Volkslied in Österreich” edita dall’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn” in collaborazione con l’Istitut Micurà de Rü, a cura di Fabio Chiocchetti, Chiara Grillo, Barbara Kostner, Roberto Starec, Paolo Vinati e Silvana Zanolli. Premio ex aequo anche a “Varco le soglie e vedo. Canto e devozioni confraternali nel cilento antico” di Maurizio Agamennone.
Nei mesi scorsi la giuria ha esaminato oltre cento opere e selezionato i vincitori delle varie sezioni in cui è articolato il Premio e sabato 21 novembre prossimo alle ore 9.30 nel salone del Comune di Castelnuovo Nigra si terrà la cerimonia ufficiale di premiazione.
L’opera “Il canto popolare nell’inchiesta “Das Volkslied in Österreich” è il frutto di un lavoro decennale sui preziosi manoscritti dell’inchiesta sul canto popolare condotta dal glottologo austriaco Theodor Gartner su tutto il territorio ladino delle Alpi tra il 1904 ed il 1915. Per la prima volta in quella inchiesta sono stati raccolti non solo i testi, ma anche le trascrizioni musicali dei canti popolari. La pubblicazione contiene più di 4200 canti (testi e incipit), con circa 740 trascrizioni musicali, un patrimonio di tradizione orale in gran parte inedito e spesso di notevole valore, venuto alla luce grazie al lavoro decennale di studio, traduzione e ricostruzione dei documenti polverosi trovati fortunosamente, condotto con impegno e passione dall’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn”. Al di là dell’interesse strettamente etnomusicologico, la pubblicazione contiene una documentazione di straordinaria importanza sul piano linguistico e storico, che contribuisce a gettare nuova luce su un momento cruciale per la storia delle Valli ladine, del Trentino e del Friuli orientale, che si apprestavano ad assistere alla dissoluzione dell’Impero austro-ungarico e ad affrontare le incognite di un mondo nuovo.