Sono trascorsi quasi novant’anni da quando sulle montagne di Cortina d’Ampezzo migliaia di uomini, italiani e austro-ungarici, si affrontarono nell’immane scontro armato della prima guerra mondiale. Anche quest’anno, sul Monte Lagazuoi, si sono riuniti appassionati di storia vivente (“living historyâ€) della grande guerra provenienti da tutta Europa. Con le divise e gli equipaggiamenti originali hanno popolato, per l’intera giornata di domenica 31 agosto, le baracche, le postazioni e le trincee restaurate del museo all’aperto e rispondendo alle domande dei visitatori curiosi di conoscere la vita estrema dei soldati sulla montagna, morti più per stenti, freddo e valanghe che per combattimenti.
I figuranti e i visitatori hanno così rivissuto le emozioni di quanti furono protagonisti di quell’evento: un modo e un’occasione unica per conoscere la nostra storia, quel tratto di storia estremamente significativo del nostro popolo e delle nostre montagne che non è mai stato sufficientemente valorizzato e raccontato alle nuove generazioni. L’appuntamento di quest’anno, presso il museo all’aperto della Grande Guerra sul Lagazuoi è stato un successo: grazie alla volontà del Comune di Cortina d’Ampezzo, ai partner austriaci del Comune di Koetschach-Mauthen e all’Alt-Kaiserjaegerclub di Innsbruck – in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto e con le Regole d’Ampezzo; con la loro opera congiunta si è così avviata una imponente opera di recupero e valorizzazione delle gallerie, trincee e postazioni realizzate sulla montagna per le esigenze belliche della prima guerra, creando un grandioso monumento: ciò che gli alpini italiani e i kajserjaeger austriaci costruirono sulle montagne tra il 1914 e il 1918.
Ma torniamo alla “battagliaâ€: domenica 31 agosto il museo all’aperto della Grande Guerra sul Lagazuoi è stato animato da più di 50 figuranti provenienti da mezza Europa con uniformi, equipaggiamenti ed attrezzatura d’epoca. Sono stati rappresentati i militari italiani (fanteria e alpini), gli austro-ungarici (Kaisejäger) e i tedeschi dell’Alpenkorps, con riproposizione di attività d’esplorazione e infiltrazione nelle linee nemiche a orari programmati. Il tutto attentamente illustrato e commentato sia in italiano che in tedesco. Oltre alle postazioni sulla cima del Lagazuoi quest’anno sono pure stati approntati al piede della montagna due accampamenti degli eserciti italiano e austro-ungarico con tende, cucine e posti sanità . Presente sul posto anche una squadra pezzo someggiata di muli con bardature originali per il trasporto di artiglieria da montagna.
Foto: Stefano Illing