Alle ore 11:35 di oggi, venerdì 26 agosto 2016, Patrick Gabarrou è riuscito a raggiungere la vetta del Cervino lungo la strapiombante Parete Sud dopo tre giorni di bivacco, aprendo una nuova via, da lui stesso battezzata “l’échelle pour le ciel”, “a goccia, perpendicolare, dritta”, come è stata definita dalla Guida Alpina Giuliano Trucco.
Partito da Cervinia mercoledì 23 agosto, Patrick, in compagnia di due guide di Chamonix, ha attaccato la Parete Sud del Cervino seguendo la via “Padre Pio prega per noi” (da lui già fatta in prima assoluta nel 2002 in compagnia di Cesare Ravaschietto) raggiungendo il “Pilastro dei Fiori” e da qui proseguendo poi la scalata sino alla vetta, compiendo una nuova “direttissima”, “senza cercare – come spiega Trucco – pieghe naturali che potessero facilitare l’ascensione”.
Si tratta di una vera e propria impresa, ancor di più se si pensa che il grande alpinista-filosofo (è laureato alla Sorbona di Parigi) ha 65 anni: un’età dove è difficile riuscire ad essere ancora così fisicamente competitivi per arrampicate del genere.
Con questa nuova via sul Cervino, Patrick Gabarrou (il “Gab”, questo il suo soprannome), chiude così un “cerchio magico” tutto dedicato al Cervino, iniziato oltre venticinque anni fa con altre “prime vie” come la già citata “Padre Pio prega per noi” (oggi “allungata” sino in vetta) e sul Naso di Zmut con la via “aux amis disparus” insieme a Lionello Daudet (5-6 luglio 1992) e, sempre sul Naso di Zmut, la “free Tibet”, in compagnia di Cesare Ravaschietto (31 luglio – 2 agosto 2001).
Dopo le ricorrenze dello scorso anno per i 150 anni dalla conquista del Cervino (14-17 luglio 1865), il 2016, che è il “150 + 1”, è stato festeggiato nel migliore dei modi, con una prima che rende omaggio alla Gran Becca.
L’impresa di Patrick Gabarrou sul Cervino diventerà presto un film, con immagini davvero spettacolari.