Domenica scorsa 5 agosto ho partecipato alla XXXV edizione della Camignada, www.camignada.it , la corsa in montagna non competitiva di 30km.
Tantissima fatica ma altrettanta gioia nel completare la corsa più spettacolare del mondo (a detta di professionisti di maratone e corse in montagna), almeno dal punto di vista paesaggistico.
Uno straordinario itinerario tra Misurina e Auronzo di Cadore snodato in quota tra le più belle cime delle Dolomiti bellunesi con fantastici scorci sul resto del territorio dolomitico e su diverse cime austriache (Grossglockner tra tutte); il cielo completamente sereno ha permesso di godere al meglio di tanta meraviglia.
1320mt di dislivello in salita e 2215mt in discesa, un percorso massacrante quanto esaltante percorso dal sottoscritto – semplicemente un buon camminatore – in 6 ore e 11', affrontati di buon passo in salita e correndo solo ogni tanto in piano e sopratutto in discesa, migliorando di 20 minuti dalla mia precedente partecipazione.
È stato un record di presenze a caratterizzare la Camignada 2007: 1200 iscritti (200 oltre il numero chiuso) e molti altri hanno dovuto rassegnarsi a partecipare senza pettorale.
La manifestazione, nonostante sia nata e continui a essere una non competitiva, richiama atleti sempre più preparati e interessati ai primi posti della classifica generale. Quest'anno il più veloce è stato il bellunese Claudio Cassi, un campione nazionale della corsa in montagna, che ha chiuso la sua prestazione in 2h37'06". Dietro di lui Tullio Grandelis, con l'ottimo tempo di 2h37'58": lo sconsolato fondista di Santo Stefano, infatti, ha dovuto accontentarsi per l'ennesima volta di un secondo posto, come nel 2005 e nel 2006 alle spalle di un fortissimo Luciano Fontana, quest'anno assente, ma ancora titolare del record assoluto del nuovo tracciato di 2h29'42". Alle loro spalle è giunto all'arrivo del ponte di Transaqua, sulle rive del lago di Auronzo, il veneziano Filippo Barizza (2h42'36"), esperto conoscitore della Camignada, praticamente auronzano di adozione. «Ero già stato qui a correre la Camignada nel 1999 assieme a Ennio De Bona, reduce dalla Transcivetta commenta Claudio Cassi all'arrivo e devo dire che non ero convinto di vincere. Le competizioni a cui sono abituato durano meno di un'ora e si svolgono su altri ritmi. Due fattori – l'avvio non troppo incalzante e avere avuto un compagno di fuga come Grandelis – mi hanno permesso di amministrare la corsa fino agli ultimi chilometri. Poi all'altezza delle piste da sci di Monte Agudo, non ero affaticato e ho accelerato».
«Non posso dire che mi sono goduto il paesaggio». commenta il vincitore, «ma per quello che ho visto vale sicuramente la pena ripercorrere il tracciato con lo zaino sulle spalle e fare le dovute tappe per godersi questi fantastici panorami».
Nel campo femminile ritorna alla vittoria una straordinaria Stefania Satini che dopo un anno di relax post-maternità ha ripreso ad andare alla grande. L'atleta di origine veneziana, ma ormai bellunese d'adozione, ha staccato di oltre 15' le dirette inseguitrici, nell'ordine Antonia Filippin e Deborah Volcic, facendo fermare il cronometro a 3h09'58". «Mi dispiace per il record» ha commentato all'arrivo la bionda Satini, rammaricata per non aver abbassato il record femminile di 3h08'12" fatto segnare sempre da lei nel 2005 – «sarà per la prossima volta».
Un successo dunque che si conferma di anno in anno quello della «Camignada poi siè refuge». Merito della consolidata e collaudata organizzazione del Cai di Auronzo e di tutti i volontari e le associazioni che partecipano all'evento.
Nella sempre più forte concorrenza tra eventi sportivi di questo tipo, sparsi su tutto l'arco alpino, i costanti successi di pubblico e di partecipazione fanno ben sperare per il futuro della Camignada.