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Taglia il traguardo del trentottesimo numero “Ŕ nì d’Áigüra”, la rivista semestrale di etno-antropologia e linguistica delle Alpi Liguri diretta da Pier Leone Massajoli. Il “nido d’Aquila” propone un numero piuttosto denso, che si concede anche qualche “sconfinamento” sia geografico che culturale. Massajoli stesso, ad esempio, pubblica un contributo sul vocabolario pastorale del dialetto “lurbaÅ¡cu”: siamo, quindi, nell’Oltregiogo ai confini tra le province di Savona e Genova, ormai in pieno Appennino. Spazio anche per l’archeologia: Carmelo Prestipino, M. R. Simonassi e Adriano Maestro annunciano il rinvenimento di un “ripostiglio” di attrezzi di vario tipo (falcetti, pettini, forbici, armi) sulla sommità del Bric San Bernardo, nel comune di Millesimo, in Alta Val Bormida; la frequentazione del sito è stata fatta risalire all’Età del Ferro, e sembrerebbe indicare la presenza, nei dintorni, di un “castellare” degli antichi liguri. Studi di tipo lingustico e toponomastico interessano le zone di Briga (W. Forner), Alto (M. Bianco), Viozene (R. Moriani), Limone Piemonte (P. L. Massajoli). Marina Tranchina e Emanuela Bonello, invece, indagano, con taglio etno-antropologico, sulla condizione femminile del passato sulle Alpi Liguri, approfondendo aspetti, in un certo senso, “difficili” come le malattie alimentari e le pratiche ginecologiche tradizionali. “Lingua e letteratura nella contea di Nizza tra il XX ed il XXI secolo” è il tema trattato da Maurice Mauviel, che cerca di ricostruire i contesti in cui si alternarono e si mescolarono l’uso dell’italiano, del francese e del dialetto nizzardo all’interno di un’area di confine destinata a cambiare più volte la propria identità politica e sociale. Nicola Farina, infine, ci fornisce alcuni spunti interessanti sulle prospettive turistiche della Valle Argentina: l’autore parte dal presupposto che le uniche risorse di questa (e altre) aree dell’entroterra alpino imperiese sono il paesaggio e la cultura rurale. In questa prospettiva, Farina “tifa” per l’istituzione del Parco regionale delle Alpi Liguri e segnala la saturazione del mercato immobiliare delle seconde case. Valutando l’operato degli enti locali, Farina promuove il comune di Triora, “rimanda a settembre” Carpasio e boccia senz’appello le amministrazioni di Molini. In estate la popolazione di Molini e Triora passa da 1000 a 7000 abitanti: il turismo, complice la carenza di strutture ricettive, coincide con l’utilizzo delle seconde case: per Farina è un male: ne siamo così sicuri? Potremmo discuterne anche su Discoveryalps… Infine, una curiosità: tra gli estimatori del semisconosciuto borgo di Carpasio figurava Sandro Mazzola: il calciatore dell’Inter vi si recava spesso in vacanza e sognava di condurvi la squadra nerazzura durante il ritiro estivo. Ma il centro sportivo che doveva sorgere in località Prati Piani non venne mai costruito, ed oggi Vieri, Recoba e compagni curano la preparazione estiva ben lontani dalle Alpi Liguri; chissà, il presidente Moratti potrebbe ancora cambiare idea… Per ora, così, le maggiori attrattive di Carpasio (tre minuscole borgate sparpagliate tra castagni e ulivi) rimangono il piccolo ma significativo museo della Resistenza e il pane di orzo preparato dal forno del paese.



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