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E’ entrato nel circuito dei “Sentieri della Memoria” – inserito nel progetto internazionale “La Memoria delle Alpi” – anche il rifugio dedicato a Guglielmo Jervis, a quota 2250 al Pian del Nel, sopra Ceresole Reale, nel Parco del Gran Paradiso. E’ stata l’Associazione Amici del Gran Paradiso a inserire questo percorso che si snoda da Ceresole attraverso due itinerari (in meno di due ore di marcia da Villa e dalla frazione Chiapili di Sotto) nelle proposte storico-escursionistiche del Centro Rete del Canavese de “La Memoria delle Alpi”: lungo i sentieri sono sistemate le targhette con il “logo” del progetto,mentre al rifugio un tabellone racconterà l’esperienza di Jervis.



“Vogliamo ricordare a chi sale a questo rifugio chi era Jervis e perché gli è stato dedicato il rifugio; purtroppo da un nostro rapidissimo sondaggio fra gli escursionisti,l’estate scorsa,è emerso che quasi nessuno sapeva chi era Guglielmo Jervis”, dice Guido Novaria,presidente degli Amici del Gran Paradiso.



Inaugurato il 21 luglio 1946 – è stata la sezione del Club alpino italiano di Ivrea a trasformare in una base per alpinisti ai piedi delle Levanne un’ex casermetta militare utilizzata durante la seconda Guerra mondiale – così come quello nella conca del Prà in alta valle Pellice, il rifugio (il numero telefonico è 0124.953140) è dedicato alla figura dell’ingegnere Guglielmo Jervis, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, nato a Napoli il 31 dicembre 1901, fucilato a Villar Pellice (Torino) il 4 agosto 1944.

Di famiglia valdese, Jervis, laureatosi nel 1926 in ingegneria a Milano, era arrivato nel 1934 all’Olivetti di Ivrea per dirigere la Scuola di apprendisti meccanici dell’azienda produttrice di macchine da scrivere. Dopo l’8 settembre 1943 Jervis non esitò ad entrare nelle file della Resistenza con il nome di battaglia di Willy.



Ricercato dalla polizia nazista e da quella fascista, Guglielmo Jervis decise di trasferirsi in Val Pellice. Durante una missione in Val Germanasca, Willy finì nelle mani dei tedeschi. Nella notte fra il 4 e il 5 agosto 1944 Willy ed altri quattro partigiani furono trasferiti sulla piazza di Villar Pellice e fucilati. All’ingegnere fu riservato un trattamento particolare: il suo cadavere venne lasciato appeso ad un albero. Qualche tempo dopo, proprio al di là del muro contro il quale i partigiani erano stati messi a morte, fu trovata una piccola Bibbia che Guglielmo Jervis portava sempre con sé; sulla copertina del volumetto erano state scritte, incise con uno spillo, queste parole: “Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un’idea”.



Info

Centro Rete del Canavese del progetto La Memoria delle Alpi

c/o Cà dal Meista

Ceresole Reale

Tel. 0124 953262

Rifugio Massimo Mila

Ceresole

Tel 0124 953262

www.granparadiso-amici.it

www.memoriadellealpi.net







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