In occasione dell’assemblea annuale dell’Istituto Culturale Ladino di Vigo di Fassa, prevista per sabato 10 dicembre alle ore 17.00 presso il Museo Ladino di Fassa, verrà presentato il nuovo allestimento della sala del Museo dedicata alla “modernità”.
L’esposizione mette in evidenza come la radicale trasformazione delle strutture sociali avvenuta nel corso dell’ultimo secolo abbia imposto ai Ladini una nuova percezione del proprio habitat e la ridefinizione della propria identità. A partire dalla “scoperta” delle Dolomiti da parte di scienziati, geologi, etnografi ed esploratori, il nuovo allestimento propone testimonianze, immagini e cimeli relativi alla nascita del turismo e dell’alpinismo, fenomeni che a partire dall’Ottocento porteranno all’obsolescenza dell’economia contadina e allo sviluppo del turismo di massa.
Il processo di formazione di una “coscienza identitaria” presso la popolazione ladina viene simbolicamente rappresentato mediante un diorama di notevole impatto scenografico, formato da sei manichini artisticamente scolpiti da Filip Moroder, che presenta l’evoluzione del costume ladino nel corso del Novecento, laddove l’abbigliamento festivo tradizionale viene ripreso come elemento distintivo di appartenenza e quindi codificato anche come divisa dei gruppi folcloristici.
La seconda parte della sala conduce direttamente nella dimensione della contemporaneità e nel variegato mondo in cui oggi si esprime l’identità ladina fra tradizione e globalizzazione: arte, musica, letteratura, teatro. Qui, nel nuovo spazio creato dagli architetti Weber e Winterle, si fronteggiano le opere di due artisti visuali contemporanei: “La Mort e la Miseria” realizzata dalla canadese Althea Thauberger per la mostra internazionale “Manifesta 7”, e “Turism_Ambient” del fassano Claus Soraperra, ispirata alle immagini fotografiche di Franz Dantone Pascalin, opere emblematiche che propongono una personalissima lettura della tradizione ladina, la prima mediata da una raffinata stilizzazione estetica, la seconda proposta in chiave più decisamente ironica, persino autocritica. Quattro nuove postazioni multimediali consentono infine di accedere al variegato caleidoscopio della produzione culturale ladina odierna attraverso la quale si esprime e si ridefinisce di continuo l’identità ladina nel mondo contemporaneo.
Il nuovo allestimento sarà aperto al pubblico a partire dal 10 dicembre.