Che una pista da sci possa non entrare in funzione per mancanza di neve, lo si può ben comprendere. Che un'intera area sciistica venga chiusa, "sfrattata", per una battaglia di natura legale legata a canoni d'affitto non versati, …. francamente questo diventa un fatto alquanto discutibile. Soprattutto se a farne le spese sono centinaia di operatori – e famiglie – che rischiano di non lavorare per un'intera stagione (talvolta l'unica fonte di reddito annuale).
L'anomala vicenda si sta consumando sul Mottarone, l'amata montagna che si erge tra i laghi d'Orta e Maggiore. Al centro della disputa una nobiliare famiglia, proprietaria delle aree su cui si sviluppano le piste da sci e la società che gestisce gli impianti. Sul tavolo della trattativa diritti di servitù, canoni da versare, …. tutte faccende che si sono sviluppate e complicate nel corso di svariati anni e che oggi hanno portato a un punto di rottura.
Alcuni giorni fa, gli sciatori che sino recati su questo magnifico balcone panoramico, con vista impareggiabile sul Monto Rosa e sui laghi sottostanti, hanno trovato Carabinieri e Finanzieri al posto dei maestri di sci e siglli al posto dei piattelli sugli impianti.
Ci auguriamo che questa amara storia possa avere un lieto fine (ora se ne sta occupando anche il Comue di Stresa), perchè questa destinazione rappresenta un punto di forza di un interto territorio, quello del Verbano Cusio Ossola, purtroppo già martoriato da innumerevoli problematiche economiche e occupazionali.
foto: il Monte Rosa dal Mottarone