Al Museo archeologico regionale (piazza Roncas,12) Stefano Torrione espone fino al 19 febbraio “Alpimagia – riti, leggende e misteri dei popoli alpiniâ€.
La mostra presenta 92 fotografie di grande formato che ci conducono nel mondo “magico†della cultura popolare alpina. Immagini di riti scanditi dall’antico calendario contadino che portano il visitatore, attraverso le sei sale tematiche della mostra, in un viaggio immaginario che percorre un intero anno solare sulle montagne. Dalle scampananti feste propiziatorie per scacciare l’inverno, alle gesta carnevalesche di uomini selvatici con sembianze di orsi, lupi e diavoli, dai roghi di metà Quaresima a quelli del solstizio d’estate, dalle notti di Ognissanti alle scorribande notturne dell’Avvento, fino ai riti natalizi e a quelli di fine anno, il visitatore è condotto alla scoperta di luoghi e località dai nomi poco conosciuti, tra gli abitanti delle Alpi, occitani, valdostani, ladini, sud tirolesi, friulani, cimbri e mòcheni, dove “arde ancora il fuoco della tradizioneâ€.
Il progetto espositivo è il risultato di un lavoro di ampio respiro sulla cultura immateriale delle popolazioni alpine, realizzato dal fotografo valdostano nel corso di diversi anni. Viaggiando per centomila chilometri da Ovest a Est e da Sud a Nord delle Alpi, Stefano Torrione ha ritratto riti ancestrali, molti di origini precristiane, conservati e fusi con riti religiosi con l’avvento del cristianesimo. Alpimagia è anche un viaggio tra sogno e realtà , interpretato dalle parole di Paolo Cognetti, scrittore (finalista al premio Strega) e blogger milanese che trascorre ogni anno lunghi periodi in una baita in Valle d’Ayas. I suoi testi traducono le immagini di Torrione in sensazioni impalpabili, sospese nella dimensione onirica, mentre i suoni delle Alpi accompagnano e coinvolgono ancor più il visitatore. Il percorso espositivo termina con la visione di uno slide show di otto minuti in cui si concentrano otto feste per otto regioni alpine.
Stefano Torrione, nato ad Aosta nel 1962 ha iniziato come fotogiornalista, collaborando con la rivista Epoca dal 1992 al 1997, vincendo il Premio Kodak Europeo Panorama per i giovani fotografi con un reportage sui ragazzi di strada di Bucarest nel 1994. Si è quindi dedicato ai reportage geografici ed etnografici, collaborando con riviste quali Geo, National Geographic Italia, Weekend viaggi, Bell’Italia, Bell’Europa, D Repubblica, Panorama, Rutas del mondo, Traveller e altre ancora. Alla Valle d’Aosta ha dedicato uno sguardo particolare con numerosi volumi: No-S Atre – Le radici dell’anima (Musumeci, 1997), Feira (2000), Le maschere di Napoleone (Arsenale Editore, 2002), Infabbrica (Musumeci, 2003), Combat Final (Mondadori, 2007). Ha esposto le sue opere in numerose città italiane e nel maggio scorso a Trento ha presentato la mostra “Guerra Biancaâ€, frutto di tre estati di lavoro sui ghiacciai del nord – est alla ricerca dei segni lasciati dalla Grande Guerra.
Gli orari di apertura:
- dal martedì alla domenica 10 -13 e 14 – 18 (chiuse il lunedì).
- Eentrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.