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Il nuovo bivacco Giusto Gervasutti, della sezione di Torino del Cai, è stato completamente installato ai primi di ottobre sullo sperone roccioso emergente dal ghiacciaio del Freboudze, a 2835 m di quota, di fronte alla parete Est delle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. Ad assistere al montaggio dell’ultimo modulo erano presenti anche gli architetti Luca Gentilcore e Stefano Testa, autori del progetto. Si tratta di una struttura di ultima generazione, realizzata in materiale composito (sandwich vetroresina e pvc ad alta densità), con una scocca modulare di trenta metri quadri, frutto di sofisticate conoscenze nautiche e aeronautiche, studiata per resistere alle condizioni dell’alta montagna.

Tra le peculiarità c’è un impianto fotovoltaico in grado di rendere il bivacco energeticamente autosufficiente tutto l’anno. Alla sua progettazione e realizzazione è stata chiamata l’azienda italiana specializzata nel fotovoltaico su tetto e strutture EDF ENR Solare, sponsor del bivacco Gervasutti, che ha supportato il CAI con un’attività di consulenza. L’impianto installato ha una potenza di 2,4 kWp e l’energia prodotta sarà utilizzata per alimentare l’impianto di illuminazione e le prese elettriche, nonché la piastra da cucina e il computer di bordo previsti per gli ospiti del nuovo bivacco. Un ulteriore elemento innovativo è dato dal parco batterie che, realizzate in sodio e nichel, sono completamente riciclabili e ad alta sicurezza. Si tratta quindi di una costruzione a basso impatto che mette in primo piano il rispetto per l’ambiente e l’ecosostenibilità.

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Attualmente il bivacco è ancora chiuso, perché i lavori all’interno non sono stati completati: «Ci sono ancora da rifinire una parte degli impianti e da posizionare la scaletta di accesso – ha affermato Luigi Coccolo, responsabile dei rifugi e bivacchi del Cai Torino in Piemonte e Valle d’Aosta – e la struttura sarà completata e fruibile solo dalla prossima estate». Un’altra questione aperta è se installare il wc, previsto in un primo momento nel progetto. Nel disegno di legge di modifica alla legge regionale n. 4 del 2004, già licenziato dalla Giunta regionale della Regione Valle d’Aosta e in attesa di essere vagliato dal Consiglio regionale, per i bivacchi al di sopra dei 2.000 m viene eliminato il requisito concernente la dotazione di servizi igienici. Per altro la gestione di un gabinetto chimico in una struttura non custodita, quale il bivacco Gervasutti, risulterebbe problematica.

Foto Michelangelo Filippi

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