Gli integratori alimentari negli sport di montagna sono utili, inutili o addirittura dannosi? Alcune di essi sono compresi tra le sostanze dopanti? Se ne parlerà in una tavola rotonda il 25 aprile a Trento alle 14, nel corso del Convegno “Momenti di medicina di montagna”, organizzato dalla Società Italiana di Medicina di Montagna, nella sala conferenze della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in via Garibaldi 33. Il dibattito, cui parteciperanno alpinisti, nutrizionisti e specialisti in medicina di montagna, sarà introdotto da una relazione di Michelangelo Giampietro, docente di Scienza dell’alimentazione nella Scuola di Medicina dello Sport dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università La Sapienza di Roma.
Ad aprire i lavori, al mattino alle 10, per la sessione dedicata ai pericoli da raggi ultravioletti, ci sarà una testimonianza videoregistrata di Nives Meroi, che ha conosciuto da vicino i problemi derivanti da lunghe e intense esposizioni alla luce solare. Moderati da Mario Cristofolini, dermatologo e alpinista trentino, Maurizio Norat, responsabile del servizio di dermatologia dell’ospedale di Aosta, relazionerà sui risultati preliminari di un’indagine effettuata sui professionisti della montagna della Valle d’Aosta, regione con un’alta incidenza di tumori della pelle e Antonella Bergamo, dermatologa di Trento, indicherà le strategie per la protezione della pelle e la prevenzione dei danni da esposizione ai raggi solari.
La seconda parte della mattinata sarà riservata ad altre due problematiche che toccano da vicino gli alpinisti. Cristina Smiderle, fisiatra di Bassano del Grappa, tratterà dei piedi, delle alterazioni predisponenti a dolori articolari dopo lunghe marce, del modo per prevenire i problemi alle articolazioni delle gambe e del dorso durante i trekking, mentre Leila Meroi riferirà delle sue ricerche su alcuni himalaysti per individuare test che possano svelare precocemente l’insorgenza dell’edema cerebrale da alta quota.