La Valle d’Aosta conferma l’attenzione alla cultura alpina e alle tradizioni con il nuovo Museo dell'Artigianato Valdostano di tradizione, inaugurato lo scorso 24 gennaio.
Realizzato dall'Institut valdotain de l'artisanat de tradition (Ivat) e dalla Regione stessa, il Mav è costato 2,4 milioni di euro. Si trova a Fénis (15 chilometri da Aosta), collocato a Villa Montana, a poca distanza dal castello medievale.
Ospita circa 860 opere tra oggetti d'uso, manufatti e sculture che testimoniano l'evoluzione dell'artigianato negli ultimi decenni, dalla mera realizzazione di oggetti di uso domestico e per i lavori agricoli a rappresentazioni artistiche di grande pregio. Il percorso espositivo si compone di sei sezioni tematiche da approfondire con l'ausilio di una guida cartacea, pannelli esplicativi, video, testimonianze, suoni e musiche.
Due spazi sono dedicati rispettivamente alla Fiera di Sant'Orso, il principale evento dell'artigianato delle Alpi, e ad esposizioni temporanee. Al piano superiore infine è collocato 'Crea', rivolto alle giovani generazioni e agli artigiani, dedicato alla cultura e alla documentazione etno-artigianale, alla sperimentazione e alla formazione.
Il Mav rappresenta "un luogo in cui si possano ritrovare i tratti caratteristici del patrimonio culturale e tutte le pratiche e credenze che fanno parte dell'identità della comunità valdostana". In questo senso il museo "non è stato concepito come un mero luogo di conservazione e salvaguardia di manufatti artigianali, ma come un progetto di comunicazione nel quale gli oggetti d'uso 'spariti' dalla vita quotidiana e vere e proprie sculture vengono esposti e fatti condividere dalla comunità che li ha creati".
L'idea di un museo dell'artigianato valdostano risale, come ha ricordato l'assessore alle Attività produttive, Ennio Pastoret, a oltre un secolo fa. Già alla fine dell'Ottocento i membri del 'Comice Agricole' avevano intravisto l'importanza della conservazione degli oggetti del patrimonio artigianale valdostano e già in un’ottica museale raccolsero opere significative dell'artigianato.
A rilanciare l'idea fu, nei primi decenni del XX secolo, l'etnografo, scrittore e fotografo Jules Brocherel. Proprio a lui si deve buona parte del materiale oggi visibile al Mav. La collezione Brocherel, di proprietà dei Musei Civici di Torino, è composta da 536 oggetti, frutto di oltre un decennio di ricerche svolte dallo studioso su tutto il territorio valdostano, rappresenta infatti la più ricca raccolta di oggetti dell'artigianato tipico valdostano.
Secondo Rudi Marguerettaz, presidente dell'Ivat, l'apertura del Mav rappresenta "uno dei momenti culturali più rilevanti del 2009 per la Valle d'Aosta". Marguerettaz ha annunciato l'allestimento di mostre temporanee e l'organizzazione di iniziative didattiche rivolte ai giovani e alle scuole.
Il Mav sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17; il costo del biglietto intero è di 5 euro, 3 euro per il ridotto.