Il Mart che si è affermato negli anni recenti come museo delle collezioni, ha inserito nel proprio programma espositivo una serie di mostre annuali dedicate alle grandi raccolte d’arte dei grandi musei del mondo, tra le quali la preziosa raccolta dell’Israel Museum di Gerusalemme che per la prima volta esce dai confini e si sposta all’estero.
The Israel Museum di Gerusalemme è conosciuto in tutto il mondo per le sue raccolte d’arte ebraica e archeologica del vicino Oriente e per i famosi rotoli del mar Morto. Di particolare importanza è la sezione delle collezioni dedicate all’arte impressionista e post-impressionista. Arricchita negli ultimi quarant’anni dalla generosità dei collezionisti di tutto il mondo, la raccolta comprende capolavori di Camille Pissarro, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet e l’americano Childe Hassam, e post-impressionisti come Paul Cézanne, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Henri-Edmond Cross, e ancora Edouard Vuillard, insieme a splendidi esempi di scultura di Auguste Rodin, Edgar Degas e Aristide Maillol.
La mostra si apre con una ricca sezione dedicata ai paesaggi e alle vedute urbane realizzate dal “padre dell’impressionismo”, Camille Pissarro. La sezione sull’impressionismo si chiude, pur senza cesure nette, a testimonianza di una continua fluidità dell’arte, con i capolavori di Monet. Tra i due grandi capitoli dell’impressionismo e del post- impressionismo si colloca una ricca sezione dedicata alla scultura, con le opere dei grandi maestri tra cui Rodin, presente in mostra con significative prove come Eva del 1881 e con vivaci affreschi di vita moderna come il Balzac nudo a braccia conserte. Accanto a Degas, sono presenti le sperimentazioni di Renoir e una precoce prova di Gauguin, fino alla grande scultura classica di Maillol.
Il capitolo sul post-impressionismo parte dalla sala dedicata a Cézanne, tutta di paesaggio e ricca di tre capolavori. La ricerca de maestro di Aix-en-Provence conduce dall’impressionismo alla pittura del ‘900. La sezione sul “pointillisme” presenta le ricerche francesi sulla divisione del colore di cui sono splendidi capolavori I rimorchiatori, Canale presso Samois dello stesso Signac e Il Mediterraneo presso Le Lavandou di Theo van Rysselberghe. Opere queste che illuminano il nuovo secolo con una gioiosa esplosione di colori, trattati ormai in modo autonomo dal dato naturale e “divisi” sulla tela per essere ricomposti sulla retina in suprema sintesi intellettuale.
Pur parte di un’avanguardia completamente del nuovo secolo, ai maestri pointillistes sono affiancati in mostra alcuni dipinti di Valtat e di Braque, quest’ultimo nella sua fase espressionista prima dell’incontro con Picasso.
Parallela alla ricerca dell’ultimo impressionismo e dei pointillistes, si svolge la vicenda del genio solitario di Vincent van Gogh. Vicina al maestro olandese, un’altra grande figura dell’arte a cavallo tra i due secoli inaugura l’ultima sezione della mostra, dedicata al simbolismo: Paul Gauguin.
La mostra si chiude con l’esito della pittura di due straordinari protagonisti: i tagli spaziali, vicini a Degas, di Pierre Bonnard e l’intimismo borghese, unito alla moderna pennellata divisionista, del capolavoro di Edouard Vuillard Misia sulla Chaise Longue del 1900 suggeriscono un nuovo modo di guardare alla pittura, che presto sarà nuovamente stravolto dalla stagione delle grandi avanguardie.
Totale opere: 53
Artisti presenti in mostra:
Emile Bernard
Pierre Bonnard
Emile-Antoine Bourdelle
Georges Braque
Paul Cézanne
Henri-Edmond Cross
Edgar Degas
Othon Friesz
Paul Gauguin
Armand Guillaumin
Childe Hassam
Aristide Maillol
Claude Monet
Paul Sérusier
Paul Signac
Alfred Sisley
Camille Pissarro
Pierre- Auguste Renoir
Auguste Rodin
Louis Valtat
Vincent van Gogh
Theo van Rysselberghe
Edouard Vuillard