Il miglior primato cronometrico sulla specialità (33’59” di Manfred Reichegger su tracciato in attesa di omologazione ) è durato solo 48 ore. Il sei volte campione mondiale di corsa in montagna ha subito rimesso le cose in chiaro, riprendendosi un record che già gli apparteneva. Senza l’utilizzo di racchette, il portacolori della Forestale Roma ha infilato avversari di assoluto livello per poi fermare il crono sul sensazionale tempo di 31’42”9: un record destinato ad entrare nella storia!!
Questo l’eclatante responso centrato dal campionissimo bormino sul percorso sondriese della Chiavenna – Lagünc. A garantire la regolarità della performance, l’omologazione Fidal e la certificazione ottenuta dalla misurazione precisa e insindacabile del percorso: “Ci tenevamo a fare le cose fatte bene – hanno dichiarato all’unisono Gino Valentini e Nicola Del Curto -. Per questo abbiamo fatto misurare il tracciato da uno studio tecnico e ottenuto la omologazione Fidal. Poi, grazie al traino di Marco De Gasperi e al passa parola di chi ha già aveva preso parte alla nostra gara, oggi tutto è andato per il meglio.
Il meteo ci ha dato una mano e gli atleti sono stati superlativi. Che dire, se il primato di presenze ci inorgoglisce, il nuovo record del mondo è la ciliegina sulla torta”. Guardando al futuro: “Ora ci godiamo il successo 2008, ma sappiamo che la manifestazione ha ulteriori margini di miglioramento”.
Passando alla cronaca di gara, le prime a prendere il via dalla Chiesa di Loreto a Chiavenna sono state le ragazze della gara in rosa. Da percorrere vi erano 1000 di dislivello positivo (da 352 a 1352). La prima a presentarsi sotto la finish line di Lagünc è stata la lecchese Paola Testa in 46’04”. Una buona prova la sua, battuta solo da Alessandra Valgoi dell’Atletica Alta Valtellina (44’06”). “Evidentemente allenarmi in bici ha dato i sui frutti. Oggi sono salita proprio forte”.
Se sul gradino più basso del podio femminile è salita l’altra lecchese Cristina Bonacina (46’15”), spettacolo allo stato puro è stato l’arrivo del campionissimo della corsa in montagna Marco De Gasperi. Per lui un 31’42” finale. Tempo destinato a restare nella storia di questa singolare, quanto faticosa specialità: “Ci tenevo sia a fare bene che a riappropriarmi del miglior riscontro cronometrico nel chilometro verticale – ha esordito -. Riuscirci correndo praticamente in casa è stato il massimo”. Parlando della gara, ha proseguito: “Il percorso si presta sicuramente a gare di questo tipo. E’molto muscolare nel primo tratto, poi diventa più corribile comitato organizzatore è stato ineccepibile. Questo è un record insindacabile e per giunta ottenuto senza l’ausilio di racchette”.
Soddisfatto del suo 33’56” che gli è valso il posto d’onore anche il lariano Lele Manzi: “Questa performance è l’ennesima conferma che sono tornato. Ora l’obiettivo è continuare a migliorare e tornare a vestire la maglia azzurra”. Terzo in 34’28” il maratoneta Sergio Chiesa: “Ho tenuto sino a metà gara, poi quando De Gasperi mi ha passato ho capito subito perché è il numero uno al mondo. Girava a velocità Doppia. Essendo al mio prima vertical, sono davvero soddisfatto”.