“Montagne di sfide” il ciclo di conferenze sull’alpinismo e i suoi protagonisti organizzato dal Comune di Courmayeur e da Grivel, chiude alla grande con Manolo il 13 agosto alle 21 al Jardin de l’Ange di Courmayeur. L’alpinista e guida alpina feltrina sarà intervistato dalla regista Valeria Allievi che già lo aveva incontrato lo scorso anno al Cervinocinemountain.
Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come "Manolo", è stato soprannominato "Mago" dagli amici. Le sue abilità a scalare la roccia, all’alba dell’arrampicata libera in Italia, non potevano essere umane: doveva esserci qualcosa di magico per spiegare come potesse salire su placche lisce e talvolta strapiombanti con tanta leggerezza e agilità. «Uomo schivo che non ama la folla e vive nella tranquillità dell’armonia interiore», come ha scritto Oscar Durbiano, ha sempre disdegnato le competizioni, prediligendo la ricerca di linee e di bellezza.
Ha iniziato ad arrampicare all'età di 17 anni, superando di volta in volta nuovi limiti, anche con arrampicate in solitaria. Ha aperto numerose vie in montagna nelle Dolomiti, soprattutto nelle Pale di San Martino. In trent’anni di attività è passato dalla tecnica tradizionale di apertura di "Lucertola Schizofrenica", grado VII+ nella falesia del Totoga del 1979 o "Supermatita", VII+ sul Sass Maor del 1980 all’uso di spit e fix su itinerari di difficoltà elevatissime, quali "Cani Morti" 8b+ nel 2004 e "Solo per Vecchi Guerrieri" 8c/9a nel 2006.
In falesia ha via via raggiunto gradi sempre più elevati, superando delle vere e proprie barriere fisiche, tecniche e psicologiche. È passato dal 7c+ de "Il Mattino dei Maghi" del 1981, nella falesia del Totoga, al primo 8b italiano di "Ultimo Movimento" del 1986, all’ 8c con la prima salita di "The Dream" in Val Noana nel 1991 e con "L'Arte di Salire in Alto" a Celva nel 2001, arrivando infine al 9a con "Appigli Ridicoli" nella falesia del Baule.
Alla bella età di 50 anni, nel 2008 ha completato "Bimbaluna" 9a/9a+ nella falesia svizzera di Saint Loup, dopo che nel 2006 aveva salito "Bain de Sang" 8c+/9a, sempre a Saint Loup.
«Mi piace pensare che l’arrampicata continui ad essere emozione, al di là del grado e della difficoltà» emozione che non mancherà di trasmettere al pubblico di “Montagne di sfide”.