La CIPRA saluta con favore la dichiarazione congiunta di importanti rappresentanti politico-amministrativi di quattro Paesi alpini, volta a promuovere uno sviluppo sostenibile di uno spazio di vita estremamente sensibile quale quello dell’arco alpino. Ma a condizione che, con la creazione della macroregione alpina, non vengano scardinati strumenti già a disposizione quali la Convenzione delle Alpi ma che questi vengano invece rafforzati e che i sottoscrittori applichino i loro propositi anche nella politica quotidiana.
Nella dichiarazione congiunta del 12 marzo 2010 di Mittenwald/Baviera (D), rappresentanti di Cantoni, Länder e Province di quattro Paesi alpini hanno chiesto la creazione della macroregione alpina per uno sviluppo sostenibile di un territorio estremamente sensibile costituito dalle Alpi.
Un’integrazione della Convenzione delle Alpi
La CIPRA, Commissione internazionale per la Protezione delle Alpi, nella quale si riconoscono circa 100 organizzazioni e istituzioni di tutto l’arco alpino, saluta con favore l’impegno dei sottoscrittori a una dichiarazione congiunta, così come espressa in una bozza distribuita in precedenza. La dichiarazione esprime la necessità di risolvere congiuntamente le sfide del XXI secolo, fra cui la gestione dei cambiamenti climatici, la protezione della biodiversità alpina, la conservazione della risorsa acqua o una gestione dei trasporti più compatibile con l’ambiente e precisa che un approccio comune può rappresentare una grande opportunità per le Alpi. A maggior ragione sorprende però che l’accordo della Convenzione delle Alpi ratificato da tutti i sottoscrittori venga menzionato solo a margine.
Inoltre nella “dichiarazione congiunta” si parla soprattutto di sviluppo regionale, tenendo troppo poco in considerazione altri aspetti centrali per la cooperazione delle regioni alpine, trattati invece in maniera molto più ampia dalla Convenzione delle Alpi.
Secondo la CIPRA, l’auspicata creazione di una macroregione alpina secondo il modello della macroregione del Baltico ha potenziale solo se le attività verranno integrate e svolte in cooperazione con la Convenzione delle Alpi, e non in concorrenza con essa. L’annunciata
stretta connessione della macroregione con i finanziamenti del programma Interreg Alpine Space dell’UE potrebbe condurre a una migliore attuazione dei principi dello sviluppo sostenibile formulati nella Convenzione delle Alpi.
Demarcazione della macroregione da definire meglio
Strano è poi, secondo la CIPRA, che venga presentata alla sottoscrizione una Strategia alpina che non si esprime in modo chiaro sulla demarcazione della nuova macroregione proposta. La cooperazione con le aree extralpine rappresenta un’opportunità solo se viene basata sulla sostenibilità e se i problemi e le particolarità delle Alpi vengono rispettati. Ciò è possibile solo con una demarcazione relativamente stretta delle Alpi, così come prevede la Convenzione delle Alpi. Una cooperazione senza una tale visione alpina comune
condurrebbe solo a un migliore ricorso ai finanziamenti e rafforzerebbe in primo luogo i centri extralpini e indebolirebbe i piccoli centri e le zone rurali delle Alpi.
La visione di una macroregione alpina deve perciò essere sviluppata in stretta cooperazione con gli organi della Convenzione delle Alpi. In questa fase il coinvolgimento dei Comuni e degli enti territoriali regionali è di estrema importanza. Gli osservatori della Convenzione delle Alpi fra cui la CIPRA dovrebbero svolgere un ruolo importante. Perché sono loro e altre reti che operano a livello alpino a promuovere idee nuove e a impegnarsi anche contro la paralisi della Convenzione delle Alpi.
L’allargamento dell’autostrada mina la credibilità
La CIPRA invita poi i sottoscrittori ad attuare i principi formulati di comune accordo in tutti i settori della politica e a tutti i livelli. E i sottoscrittori mirano ai principi della sostenibilità solo sulla carta, in concreto ciò porta a ben poco. Così la CIPRA ritiene ad esempio che sia poco credibile, nell’ambito di una dichiarazione congiunta per una strategia alpina, chiedere la gestione compatibile con l’ambiente del traffico di transito, mentre singoli sottoscrittori si impegnano al contempo a favore di una terza corsia dell’autostrada del Brennero. La CIPRA richiede invece che vengano rafforzati approcci orientati al futuro e nel segno della Convenzione delle Alpi, come ad esempio la realizzazione di una regione modello per la protezione del clima.