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Promosso dalla Società Impianti a fune del Piccolo San Bernardo e dal suo direttore, generale Robero Stella, e dall’amministrazione locale, venerdì 3 febbraio si è svolto a La Thuile un interessante convegno di studi sul futuro delle stazioni turistiche e sulle stazioni del futuro. Luigi Gaido, direttore scientifico del Convegno, ha introdotto i lavori con alcune considerazioni. Il turismo alpino soffre una situazione di crisi latente, con un declino soprattutto estivo e l’impossibilità di recupero da parte della stagione invernale, caratterizzata da una saturazione del numero di sciatori e dello sfruttamento dei comprensori.



Considerato che le stazioni dell’intero arco alpino sono in concorrenza tra di loro, secondo il relatore la chiave del problema sta nella comunicazione, nel come viene presentata l’offerta turistica di una determinata stazione (a parità di prodotto, ben s’intende).

Proprio per la presentazione dell’offerta Stefano Soliano ha illustrato i nuovi media, guide tematiche su flash card (a costi bassi) per le nuove generazioni di telefonini, video scaricabili da Internet per gli I-pod video e infine il nuovo “snow-map system”, sistema di navigazione su mappe tridimensionali delle stazioni sciistiche, disponibile dalla prossima settimana sul sito web di La Thuile, primo comprensorio italiano ad averlo.



Andrea Farinet, docente alla Bocconi, ha individuato nella domanda di benessere da parte di una popolazione di turisti sempre più avanti con gli anni e afflitta da inquinamento e stress di città, un punto di partenza per l’offerta diverso dallo sport. La “valle del benessere” è un’apprezzabile intuizione, portata dal relatore a conseguenze discutibili con la proposta di indirizzare gli investimenti verso un’offerta di altissima qualità, per soddisfare turisti particolarmente ricchi, anziché rendere accessibili a molti risorse naturali e attività salutistiche a basso costo, facilmente reperibili solo in montagna.



Particolarmente interessante è stata l’esperienza francese presentata da Pascal Mao. Negli anni 80 in Francia sono nate numerose stazioni di ski total: oggi esse devono affrontare la diminuzione della domanda e prepararsi a una “decrescita sostenibile”. Differenziazione e specializzazione delle stazioni, la riconversione di strutture preesistenti e il recupero delle identità culturali sono alcune delle ricette suggerite dal relatore.

Il convegno si è anche interessato dei problemi dell’urbanizzazione di stazioni sorte dal nulla e di architettura alpina, aspetto non secondario delle stazioni.



Un convegno interessante pieno di spunti di riflessione e in cui si è parlato non solo di sviluppo, ma anche di “decrescita”, come possibile evoluzione dell’economia di stazioni turistiche di montagna.

di Oriana Pecchio





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