Si è svolto a Bressanone, gli scorsi 7 e 8 marzo, organizzato dall’Istituto Pedagogico, dalla Libera Università di Bolzano (Centro per la ricerca linguistica) e dal Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche in Italia, un convegno dal titolo: “Le Isole linguistiche tedesche in Italia”. Si è trattato di un’occasione d’incontro e confronto tra i molti rappresentanti delle Minoranze linguistiche storiche localizzate nel Nord della nostra penisola fin dall' XI secolo.
Isole linguistiche germanofone come quelle dei Walser, o delle vallate di Fersen, i Cimbri, le popolazioni della Val Canale, di Plodn, Tischlbong e Zahre, dove l’antica lingua è tuttora considerata un bene irrinunciabile.
Nel corso del convegno, affidato alla guida del Prof. Klaus Civegna, la prima sessione di lavori è stata introdotta dalla Prof. ssa Bruna Visintin (Sovrintendente Scolastica) e ha visto un intervento del Dott. Mario G. Dutto (Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione. Nella seconda giornata di lavori, presieduta nella mattinata dalla Prof. Silvia dal Negro (Libera Università di Bolzano) e nel pomeriggio dal Prof. Luis Thomas Prader, sono intervenuti come relatori il Prof. Siegfried Baur (Libera Università di Bolzano), il Prof. Domenico Morelli, Presidente del Confemili (Comitato Nazionale Federativo Minoranze Linguistiche d’Italia)e il Prof. Johann Drumbl (Libera Università di Bolzano), oltre ai rappresentanti delle diverse Minoranze linguistiche tra le quali Federica Antonietti dello Sportello Walser di Formazza, Paola Borla e Piera Rinoldi dello Sportello Walser di Rimella.
Dalla partecipata discussione, è emerso come ciascuna Minoranza ha problematiche diverse da affrontare, e sono stati approfonditi i metodi d’insegnamento e di approccio didattici che ogni Minoranza ha sviluppato e applicato nelle scuole materne o primarie in questi ultimi anni. Nel sud Tirolo, per esempio, nell’insegnamento del tedesco come seconda lingua presso le Scuole italiane, si manifesta una contraddizione tra il dialetto parlato e la lingua standard che viene insegnata. Mentre nelle isole linguistiche, l’insegnamento del tedesco serve per la salvaguardia della Minoranza stessa. Per questo si può parlare d’insegnamento nell’antica parlata locale (Titsch, Toitschu, e la Zahrer Sproch), così come d’insegnamento del tedesco standard (Valle di Fersen).
Altra questione affrontata pertiene gli orari e la tipologia dei corsi. Allo stesso modo si può parlare d’insegnamento inserito nell’orario scolastico (sino a tre ore la settimana), o di corsi di tipo extra-scolastico, oppure di come effettuare l’insegnamento delle lingue, non appena i bambini frequentano la scuola media superiore che nella maggior parte dei casi risiede al di fuori del territorio dell’isola linguistica. Anche quali possibilità offre la legge 482/1999 (Provvedimenti per la tutela delle minoranze linguistiche storiche) insieme all’Autonomia delle Scuole per l’insegnamento delle lingue, è stato un ulteriore argomento di riflessione.