Dalle nevi della val di Non a quelle olimpiche di Vancouver. E le ciaspole, seppur non ufficialmente sono sbarcate alle Olimpiadi invernali di Vancouver. Si è svolto infatti sabato 27 febbraio a Grouse Mountain nel British Columbia, a pochi chilometri da Vancouver, il World Snowshoe Invitational, una competizione dimostrativa di corsa con le ciaspole.
Sfruttando la risonanza delle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010, questa particolarissima e ormai praticatissima disciplina si è mostrata ancora una volta al mondo intero e gli appassionati, nonché gli organizzatori delle più importanti manifestazioni di corsa con le ciaspole hanno ribadito il proprio desiderio di vedere inserita la corsa con le racchette da neve nel programma dei Giochi Olimpici Invernali.
L’idea di organizzare una manifestazione di questo tipo sullo scenario sportivo di maggiore interesse in questo momento, ossia quello olimpico, nasce dal desiderio dimostrato sia in Nord America sia in Giappone e in Europa di inserire la corsa con le racchette da neve in ambito a cinque cerchi, in una delle prossime edizioni dei Giochi Invernali. L’interesse che il CIO potrebbe dimostrare verso questa disciplina è da ricercarsi sia nel gesto sportivo della corsa sulla neve, che al momento non esiste in nessuna sua forma nell’edizione invernale dei Giochi, sia per la possibilità di vedere alla partenza di questa gara atleti provenienti da Paesi che esprimono grandi valori nelle Olimpiadi estive, ma che in inverno non possono essere presenti o non possono esprimere le loro qualità agonistiche, si pensi al Kenia o all’Etiopia per citare solo i casi più importanti.
Al via della manifestazione 300 atleti. Per gli atleti italiani è stato un vero e proprio trionfo visto che Antonio Santi ha vinto in campo maschile davanti allo svizzero Tarcis Ancay e a Jonathan Wyatt. Quarto Davide Milesi. Tra le donne netta affermazione per la scatenata Maria Grazia Roberti che ha preceduto l'americana Keri Nelson e la canadese Syl Corbett.
La “Ciaspolada” ha aperto la strada, adesso la parola spetta al Cio con il popolo delle ciaspole che sogna una gara a cinque cerchi.