Il progetto “il termometro del Monte Bianco” è stato premiato sabato 21 luglio alla Fiera dell’outdoor di Friedericshafen, in Germania. Un diploma e una dotazione di trentamila euro sono stati consegnati alla Pro Mont Blanc, (struttura che unisce le associazioni italiane, francesi e svizzere impegnate nella salvaguardia del massiccio), dalla “ Association for Conservation”, l’anima ambientalista dello European Outdoor Group (EOG) che raggruppa moltissime aziende internazionali produttrici di materiali per l’outdoor, tra cui la valdostana Grivel, che da dieci anni sostiene le iniziative di Pro Mont Blanc.
Il massiccio del Monte Bianco non è solo un monumento naturale che si è guadagnato fama internazionale per la bellezza dei paesaggi, la qualità della roccia, e la ricchezza della flora e della fauna, ma è anche una risorsa economica per gli abitanti dei quindici comuni che lo circondano, oltre che una grande riserva d’acqua. Non minore è l’importanza storica, come luogo dove è nato l’alpinismo.
Eppure il massiccio e il territorio che lo circonda, non hanno alcun riconoscimento né tutela: non ci sono parchi né nazionali né regionali e neppure regole precise per la loro salvaguardia, contro le minacce costituite da cambiamenti climatici, inquinamento, eccessivo traffico pesante, abbandono delle attività agricole e spopolamento.
La Pro Mont Blanc che ha recentemente avanzato la candidatura del massiccio a patrimonio naturale dell’Umanità dell’Unesco, promuove lo sviluppo sostenibile del territorio circostante, applicando i principi e i protocolli della Convenzione alpina.
Lo strumento transfrontaliero pensato per monitorare lo stato di salute e misurare i possibili miglioramenti è il cosiddetto “termometro”. Non una banale misura della temperatura, ma di ben ottanta indicatori ambientali (tra cui stato delle rocce, spessore e lunghezza dei ghiacciai, qualità dell'aria e dell'acqua, biodiversità, estensione delle foreste, estensione degli impianti di risalita; presenze turistiche, traffico delle vallate; consumi energetici) nei territori dei quindici comuni interessati: Chamonix, Les Contamines, Saint-Gervais, Passy, Vallorcine, Les Houche e Servoz, in Francia, Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, La Salle e la Thuile in Italia, Finhaut, Orsières e Trient in Svizzera.
I dati registrati in una banca dati serviranno per redarre ogni tre anni un rapporto sullo stato di salute del Monte Bianco. Il primo rapporto è previsto già per settembre 2008.
Il “Termometro del Monte Bianco” utilizzerà strutture già esistenti, quali l'Observatoire du Mont Blanc di Chamonix e la Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur e la banca dati, a disposizione di Comuni, Regioni ed operatori economici, costituirà la base delle informazioni per valutare l'impatto ambientale di opere e progetti.
Il premio dell’Association for Conservation è stato indispensabile per permettere l'avvio del Progetto che sarà sostenuto in Italia anche dal Ministero dell'Ambiente.
«Siamo convinti che questo “termometro” potrà diventare un modello di indagine e conoscenza anche per altri territori alpini in modo da poter agire efficacemente per la protezione di questo grande bene comune che sono le Alpi» ha affermato Betta Gobbi della Grivel Mont Blanc.