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La Chambra d’Òc lancia un appello affinché la lingua occitana venga dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per rendere visibile questo grande spazio linguistico culturale situato nel cuore dell’Europa dislocato su Italia, Francia e Spagna, comprendente 31 dipartimenti della Repubblica Francese, 12 Valli alpine in Piemonte, una piccola area in Liguria, il Comune di Guardia Piemontese in Calabria, la Val d’Aran in Catalogna (dove la lingua d’òc è ufficiale dal 1990), con 13 milioni di abitanti, accomunati tra loro dalla lingua e dalla cultura d’ÒC, la Chambra d’Òc nel 2008, proclamato dall’ONU anno internazionale delle lingue, dedica all’appello “Lingua d'Òc Patrimonio Mondiale dell’Umanità” il progetto creativo di comunicazione e ricognizione territoriale:

L’Occitania a piedi – dalle Valli Occitane in Piemonte alla Val d’Aran in Catalunya” dal 30 agosto 2008 – Vinadio (Valle Stura) al 7 novembre 2008 – Vielha (Val d’Aran) 1300 km de percors – 70 jorn de viatge. Da Vinadio a Vielha, attraverso la Provenza cantata dal premio Nobel Frederic Mistral, le montagne delle Cevenne, gli altopiani del Lengadòc, passando per Montsegur e Puyvert, luoghi simbolici del catarismo e del periodo d’oro della poesia trobadorica in terra d’òc, una Delegazione della Chambra d’Òc, accompagnata da enti istituzionali, associazioni e testimonial, marcerà a piedi per più di 60 giorni, con l’intento di comunicare a un largo pubblico europeo che la lingua diffusa dai trovatori in tutte le corti d’Europa fra il XII e il XIII secolo, omaggiata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, ha bisogno di sostegno e di aiuto per poter continuare ad esistere.

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«Le lingue sono innanzitutto cultura, ed è importante riaffermarlo considerando le lingue non come veicolo di cultura, ma come prodotti simbolici dell’animo umano e dunque beni culturali». (Pierre Encrevé, Presidente del comitato scientifico dell’osservatorio delle pratiche linguistiche – Delegazione generale per la lingua francese e le lingue della Francia) «Dal punto di vista storico lingua e cultura occitana sono frutto di una sintesi originale fra elementi di culture diverse di cui esse si sono via via nutrite nel corso dei secoli.

Sono lingue e culture sincretiche per questa loro capacità di fondere valori umani e culturali fondamentali, e al contempo di continuare a trasmetterli. Per questo motivo sono inscritte nelle storia dell’umanità. L’occitano ha in sé la forza, la capacità, l’esperienza per essere lingua moderna da utilizzare in ogni campo». (Denis Mallet – Appello Occitan Lenga Olimpica) «Lo spirito della civiltà d’òc del XII secolo, quale noi possiamo intravedere, corrisponde ad aspirazioni che non sono sparite e che noi non dobbiamo lasciar sparire». (Simone Weil – L’agonia di una civiltà nelle immagini di un poema epico).

La Chambra d’Òc, attraverso la realizzazione del progetto “L’Occitania a piedi” intende creare un’occasione di dialogo, di incontro e di speranza che le diversità linguistiche, nell’Europa di oggi, possano davvero essere riconosciute come valori, come ricchezze.

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Per leggere Novas d'Occitania 2008 clicca qui

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